Marius Bizau: "Il teatro è arte, ma con la televisione riesco a pagare le bollette"
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L'attore romeno è nel cast di "Squadra antimafia 7", dove interpreta il cattivo Keke. Ma prima di arrivare alle fiction è passato per Shakespeare e Ionesco. Tgcom24 lo ha incontrato
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Lo abbiamo visto in "Squadra mobile" e a settembre sarà in "Squadra antimafia 7". Marius Bizau, romeno ma ormai italiano d'adozione, è un attore versatile, che prima di passare alla fiction si è fatto le ossa in teatro con Shakespeare e Ionesco. "Il teatro è l'arte con la A maiuscola - dice a Tgcom24 -, ma la tv ti permette di pagare le bollette. Fare il cattivo? Mi piace perché è più difficile calarsi nella parte senza giudizi morali".
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Nato in Transilvania 32 anni fa (il suo compleanno è il 21 agosto), Marius si è trasferito in Italia da adolescente, lasciando traumaticamente un Paese nel caos per la rivoluzione. La fiamma della recitazione è scoccata molto presto. Si è iscritto all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico e dopodiché è arrivato il teatro. I classici, ma anche commedie brillanti come "A piedi nudi nel parco". Quindi il cinema e poi la tv. Ora è uno degli attori emergenti più richiesti.
Dopo essere stato il malvivente Darko Bradic, in "Squadra Mobile", Bizau torna in un'altra fiction dunque ancora nei panni del cattivo. Sarà Marek Kekerovic detto anche Keke, un criminale russo proveniente dal Kazahstan che ha operato in Russia, appartenente al clan Vor'v'Zakone che si è ripulito diventando un uomo d'affari. Marek ama vestir bene ha un'aria molto seria ma lo stesso tempo accomodante e si trasferisce in Sicilia dove poco a poco diventerà socio dell'imprenditore senza scrupoli interpretato da FabioTroiano. Un personaggio imprevedibile, subdolo, all'apparenza calmo ma capace di uccidere.
Cosa ti piace del tuo personaggio in "Squadra antimafia 7"?
E' un personaggio pieno di contrasti, sfumature. Il suo lato oscuro ha una sua logica ed etica, con la mia persona ha in comune il fatto che siamo entrambi stranieri in un Paese non nostro.
Ti scelgono spesso per la parte del cattivo. Come ti trovi in questi panni?
Mi piace molto interpretare i ruoli dei cattivi perchè non è facile portare avanti le loro ragioni senza giudicarli. Il mio mestiere è quello di dare vita alle parole cosi come sono state scritte.
Regista permettendo, tendi a personalizzare un personaggio o preferisci seguire le indicazioni di copione e regista?
Credo sia fondamentale personalizzare i personaggi che si interpretano. All'inizio del mio processo, dopo varie letture del copione escono delle immagini che in seguito diventeranno azioni, quello mi dà l'idea del personaggio. Poi porto la mia proposta al regista cercando di non restare attaccato alle mie idee ma pronto a seguire le sue indicazioni.
In teatro hai fatto molto cose diverse, da Shakespeare a Ionesco a commedie brillanti. Qual è il genere che preferisci?
Mi piacciono tutti i generi, ogni cosa mi fa scoprire cose diverse dentro di me. Preferisco le tragedie shakespeariane.
Meglio il teatro o la televisione?
La televisione per pagare le bollette, il teatro per l'arte.
Cosa ricordi degli anni della rivoluzione romena?
Ero giovanissimo eppure ricordo tutto, i suoni delle cannonate e dei proiettili, la morte e i pianti del popolo romeno alla fine degli scontri.
Come è nata la passione per la recitazione?
Ero al liceo, ultimo anno quando il mio insegnante di francese mi fece fare un laboratorio teatrale. Ho iniziato per caso o perché la vita ha deciso cosi.
Sogno nel cassetto?
Continuare a fare quello che sto facendo, recitare, al meglio delle mie potenzialità e mettere al servizio degli altri la mia arte.