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Massimo Dapporto, il 'baffetto' della fiction festeggia 70 anni

L'attore taglia il traguardo e si gode una carriera costellata di successi

08 Ago 2015 - 11:23

    © portfolio-mondadori

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Settanta candeline da spegnere per Massimo Dapporto, che si gode la sua carriera costellata di successi ed è pronto a nuove sfide. Televisione, cinema, teatro e doppiaggio, l'artista riesce a passare senza difficoltà da un'arte all'altra. E' stato però il piccolo schermo a regalargli la notorietà, soprattutto grazie alle serie "Amico mio", "Casa Famiglia" e da ultima "Distretto di polizia", dove è stato diretto dal figlio Davide.

Massimo Dapporto, il 'baffetto' della fiction festeggia 70 anni

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Figlio del grande attore comico Carlo Dapporto, Massimo ha cercato di distanziarsi artisticamente dalla figura paterna. "A me piace far ridere, ma mi sono nascosto per tanti anni perché, avendo un genitore comico, mi ero ritagliato la parte del drammatico" aveva ammesso qualche anno fa.

Sono stati però questi ruoli a farlo conoscere al grande pubblico. Il successo per lui arrivò infatti nel 1993 grazie alla fortunata serie "Amico mio", ambientata in un ospedale pediatrico, in cui interpretò il Dottor Paolo Magri.

Qualche anno più tardi, nel 1997, un altro ruolo lo consacrò al grande pubblico: Don Marco in "Un prete tra noi". Dapporto conquistò i telespettatori grazie alla commuovente interpretazione di un sacerdote che diventa il cappellano del carcere di Rebibbia. Dalla serie nacque anche lo spin-off "Casa famiglia", in cui il suo personaggio lascia l'incarico in carcere per dirigere una casa famiglia.

Negli Anni Duemila è tornato in tv per vestite i panni del giudice antimafia in "Giovanni Falcone, l'uomo che sfidò Cosa Nostra" (2006). Grazie a questo ruolo l'anno seguente divenne il primo attore italiano candidato negli Stati Uniti per un Emmy Awards.

Nel 2007 ha invece interpretato commissario Marcello Fontana nella settima stagione di "Distretto di polizia". Negli ultimi anni è stato invece il brigante Carmine Crocco ne "Il generale dei briganti" (2012) e Guido Borghi, padre di Giovanni, in "Mister Ignis - L'operaio che fondò un impero" (2013), la fiction dedicata all'industriale lombardo.

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