Masterchef, il vincitore Federico: "Io antipatico? Solo molto sicuro"
© ufficio-stampa
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Il medico nutrizionista si racconta dalle donne alla cucina a Tgcom24
Grandi occhiali che incorniciano uno sguardo dritto e sicuro. Federico Ferrero ha vinto la terza edizione di "Masterchef Italia". Porta a casa 100mila euro e la pubblicazione di un libro di ricette. "Io antipatico? Sono solo sicuro", dice a Tgcom24 e respinge con forza le voci di raccomandazioni scatenate sul Web: "Ho solo partecipato con gli studenti dell'Università di Torino ad un giorno di workshop, organizzato da uno degli sponsor".
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Sfatiamo un mito. Sei davvero antipatico?
Spesso la sicurezza e la competenza vengono scambiati per antipatia. Io credo che in cucina ci voglia competenza e sia una cosa seria. Partecipavamo per vincere e per riuscirci era necessario mettere in campo tutta la capacità possibile. La vita è una cosa e il lavoro è un'altra. Ho 400 amici veri, non sono poi così antipatico.
Quali sono le tue passioni?
Le donne, il vino e i cavalli. Oltre alla cucina e ai viaggi che hanno qualcosa in comune...
Cosa?
Entrambe le dimensioni consentono di esplorare le altre persone, i loro sentimenti e il loro sentire. Amo molto confrontarmi e capire chi ho davanti. E' un viaggio verso l'altro.
Ti definisci uno spirito libero. E' stata difficile la tua esperienza nel programma?
La libertà è un valore importante e non necessariamente vuol dire fare quello che si vuole. Significa ampliare i propri orizzonti e devo dire che Masterchef è stata un'occasione d'oro in tal senso perché mi ha consentito di esprimere e valorizzare le mie idee in cucina.
E' stata dura convivere con Rachida?
Era la mia compagna di cucina. Diciamo che è stata dura tollerare le sue intemperanze...
Quando è uscita avete tirato un sospiro si sollievo?
Da un certo punto di vista sì. Comunque rimane sempre una concorrente che ha dimostrato una certa preparazione.
Sul Web si dice che tu fossi raccomandato da uno degli sponsor del programma, vuoi chiarire?
Certamente. Sono medico nutrizionista e consulente dell'Università di Torino, con cui collaboro spesso. Con gli studenti siamo stati invitati ad un workshop sui contenuti nutrizionali e sulla comunicazione. Era organizzato da uno degli sponsor del programma. Sono stato lì un giorno e siamo tornati a casa. Non è la prima volta che vengo chiamato da aziende per lezioni sulla comunicazione del cibo e delle regole per non cadere nella pubblicità ingannevole.