ACCUSE PESANTI

Alla luce il passato violento di Matthew Perry: la star di "Friends" aggredì l'ex fidanzata

Fonti vicino all'attore, morto a ottobre 2023, lo dipingono come un uomo estremamente violento

12 Gen 2024 - 15:52
 © Italy Photo Press

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Nei panni di Chandler Bing ha fatto ridere milioni di telespettatori, ma nel privato Matthew Perry era un uomo violento. Fonti vicine alla star di "Friends" lo hanno infatti descritto come molto aggressivo nei confronti delle donne, in particolare con l'ex fidanzata Molly Hurwitz e con l'amica Morgan Moses (che vigilava anche sulla sua sobrietà). Rivelazioni che offuscano l'immagine dell'attore, morto il 28 ottobre 2023 per un'overdose di ketamina.

© Tgcom24

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Due aggressioni negli ultimi anni

  A quanto riporta il "Daily Mail" la rabbia di Matthew Perry, almeno negli ultimi anni, si riversò sulla ex fidanzata Molly Hurwitz (contro cui "lanciò un tavolino", dopo che lei lo aveva affrontato per tradimento nel 2021) e sull'amica Morgan Moses, che pare venne gettata contro un muro e poi su un letto durante un raptus di rabbia nel marzo 2022.

La verità di chi lo conosceva: "Non si era mai disintossicato"

  Nel suo libro di memorie del 2022 "Friends, Lovers and the Big Terrible Thing", Perry aveva affrontato il tema delle dipendenze e dichiarato di essere finalmente sobrio, dopo molteplici tentativi falliti di disintossicarsi e un costo complessivo di 9 milioni di dollari per curarsi. Secondo l'opinione di chi lo ha frequentato da vicino, in realtà l'attore "non è mai stato pulito". Nonostante una squadra infermieristica residente, Perry incontrava ragazze su app di appuntamenti e chiedeva loro di consegnare farmaci nella sua villa da 6 milioni.

Fotogallery - Addio a Matthew Perry, Chandler in "Friends"

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Le bugie della sua autobiografia

  A quanto scrive il tabloid britannico la quantità di ketamina trovata nel corpo dell'attore era simile ai livelli utilizzati per anestetizzare i pazienti in ospedale. Nel suo libro Perry ha poi parlato della sua cara amica Morgan Moses (sotto lo pseudinimo di Erin), attribuendole il merito di avergli salvato la vita dopo che gli era scoppiato il colon. Le fonti vicine all'attore sostengono tuttavia che si tratta di una menzogna anche questa. Quando uscì l'autobiografia la donna aveva interrotto il suo ruolo di tutor della sobrietà e ogni rapporto con lui da più di un anno.

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