L'inviato di Striscia la notizia racconta in esclusiva a "Spy" il suo percorso spirituale
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Avere una vita praticamente perfetta eppure sentire un vuoto. Un vuoto colmato dalla fede. E' quello che è successo a Max Laudadio, inviato di "Striscia la notizia" che racconta il suo percorso spirituale a "Spy" in edicola venerdì 1° dicembre. "Grazie a Papa Francesco ho ritrovato la fede. Oggi ho una felicità costante: le giornate storte ci sono ancora, ma cerco di accettarle senza drammi. Credere in Dio è accettare ciò che ti viene concesso".
"Avevo tutto: i soldi, il successo, una moglie, una figlia, degli ottimi collaboratori. Ma non mi sentivo felice. La mia felicità si basava sui successi lavorativi, ma si alternava alla depressione delle giornate storte" racconta uno degli inviati di punta del tg satirico.
E dire che il destina sembrava già essere tutto in quel cognome. Ma per lungo tempo non è stato così. "Ero pure un bestemmiatore incallito, ma per cadenza, come tanti toscani. Non capivo dove potesse essere questo Dio che tutti pregavano - prosegue -. Poi la sera in cui hanno eletto Papa Francesco è avvenuta la prima di una lunga serie di coincidenze, che io chiamo 'Dio-incidenze' che mi hanno costretto a tornare in Chiesa. Lì ho conosciuto don Silvano, un parroco ottantenne che mi ha fatto capire come si possa applicare il Vangelo alla vita normale. Oggi prego tutti i giorni in maniera regolare, questo mi permette di rimanere sulla giusta strada, ma non sono un fanatico".
Il percorso di conversione ha portato Laudadio, che si è fatto tatuare sul braccio tre insegnamenti di Don Bosco anche ad affiancare il suo lavoro a "Striscia" con quello per TV2000 l'emittente dei vescovi italiani. "E' stata una scelta non dipendente da ambizioni professionali - spiega Laudadio al settimanale diretto da Massimo Borgnis -. Il mio obiettivo è fare una televisione utile agli altri. Sono andato in giro per il mondo alla ricerca di storie vivendole in prima persona da volontario non da giornalista".