Il 5 giugno dovrà lasciare la sua abitazione, ma promette di dare battaglia
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Dopo il pignoramento e la vendita all'asta, Morgan il 5 giugno dovrà dire addio alla sua casa. L'artista e giudice televisivo si sfoga sulle pagine di "Libero", assicurando che non se ne andrà facilmente: "Se verranno a sbattermi fuori dormirò sul marciapiede davanti a casa, come un cane che non vuole abbandonare la propria dimora. Non la lascerò facilmente, c'è tutta la mia vita umana e professionale".
"(Lo sfratto) Legalmente è una cosa giusta, ma profondamente sbagliata. Trovo pazzesco non avere la possibilità di rimediare. Vengo trattato alla stregua di un assassino. Dove vivi ti consente di avere dignità", ha continuato. "Vorrei chiedere aiuto alle mamme delle mie figlie prima di tutto. Ad Asia, che è stata la causa principale, con un pignoramento, di tutto il procedimento giudiziario. In questo momento alcuni amici si stanno muovendo per una 'cordata' che cerchi di farmi avere i soldi per ricomprarla".
Per il momento Morgan non sa ancora dove andare a vivere, se si arrivasse allo sfratto: "Morgan è un nome pesante e nessuno se la sente di affittarmi casa, Inoltre il pignoramento e lo sgombero rappresentano un fatto grave che mi rende economicamente inaffidabile. Dormirò sul marciapiede davanti a casa. C'è tutta la mia vita, non la lascerò mai. E' la casa che voglio venga data alle mie figlie, devono sapere chi era il loro papà".