L'attore si è spento a Ragusa, aveva 79 anni. Anche Luca Zingaretti lo ha salutato dai social: "Addio mio dolce amico"
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Si è spento nella sua Sicilia, a Ragusa, all'età di 79 anni, l'attore Marcello Perracchio, famoso soprattutto per il suo ruolo da medico legale, il "dottor Pasquano", nella serie tv sul commissario Montalbano, ispirata dai racconti di Andrea Camilleri. L'artista era nato a Modica ed era uno degli attori più prolifici del Teatro Stabile di Catania.
Alle spalle anche una carriera cinematografica con, tra gli altri, film come Gente di rispetto di Luigi Zampa, Pizza connection di Damiano Damiani, Il giudice ragazzino di Alessandro Di Robilant. Ha recitato anche in serie televisive come "La Piovra", "L'onore e il rispetto" ed "Eroi per caso".
"Non rompere i cabasisi" - Ma la fama è esplosa con Il commissario Montalbano. Con Pasquano il personaggio interpretato da Luca Zingaretti aveva un rapporto di amore e odio e il dottore, tra il serio e il faceto, lo invitava spesso a "non rompere i cabasisi".
"Addio mio dolce amico. Nessuno più mi manderà a..... come te! Sei stato un meraviglioso compagno di viaggio, un fenomenale interprete di un ruolo che hai fatto entrare nel cuore della gente e, last but not least, un grande e caro amico. Senza di te sarà tutta un'altra cosa! Riposa in pace". Così Luca Zingaretti dice addio su Instagram a Marcello Perracchio.
E il pubblico lo saluta con affetto, invadendo la rete e i social di messaggi. "Il dottor Pasquano? Temo sarà insostituibile", sottolinea il produttore Carlo Degli Esposti. "Perracchio è stato un grandissimo attore, del resto il vissuto di Montalbano, le figure che lo circondano hanno pescato in uno dei più grandi bacini di attori, quello siciliano. E' stato un volto, più che una maschera, per dirla alla Pirandello. E ha fatto tantissimo per la sua terra".
Anche il regista della fiction, Alberto Sironi, ricorda Perracchio come "una persona dolce, gentile, ma anche un vero mangione, goloso: si arrabbiava quando gli portavamo i cannoli senza lo zucchero". "Non credo che potremo sostituire il personaggio con un altro attore, almeno io come regista non me la sento. Il Pasquano di Perracchio era perfetto, anche il rapporto con Zingaretti è difficilmente ripetibile. Vedremo quello che dirà Camilleri e proveremo a trovare una soluzione: magari mandare Pasquano in pensione... Ma una cosa è certa, non lo dimenticheremo facilmente: era un uomo che riempiva le giornate, il lavoro, i momenti di pausa. Spesso gli attori sono solo attori - conclude il regista - Perracchio era un grande uomo".