Il capitano della Nazionale Italiana Cantanti all'attrice dei "The Jackal": "Abbiamo già preso provvedimenti, se vuoi siamo pronti per giocare, abbiamo un posto per te. Ti aspettiamo in campo" . Pecchini: "Lascio in attesa di parlare con lei"
La maglietta per Aurora Leone è pronta, con tanto di nome e numero 30 sulla schiena. A mostrarla, in diretta al Tg4, è Enrico Ruggeri, capitano e presidente della Nazionale Italiana Cantanti che, nella Partita del Cuore, stasera sfiderà i Campioni per la Ricerca: "Se qualcuno la conosce ditele che la stiamo aspettando in campo". Una convocazione ufficiale, insomma, "per cercare di porre rimedio - spiega Ruggeri - a questo incidente per il quale abbiamo già preso provvedimenti". La cosa importante, adesso, è ritrovarsi tutti insieme: "Aurora - conclude il capitano - se vuoi, noi siamo pronti, abbiamo un posto per giocare e renderci utili". Intanto si è dimesso Gian Luca Pecchini, dirigente della Nazionale
Le parole di Ruggeri arrivano a calmare il tam tam social nato da una serie di stories su Instagram nelle quali Aurora Leone e Ciro Priello dei The Jackal hanno denunciato un episodio di misoginia da parte degli organizzatori durante la cena che precede l'incontro. “Ci siamo seduti al tavolo con la Nazionale - dicono - e l’organizzatore ci ha detto che non potevamo stare seduti lì. O meglio – ha raccontato Aurora -, ha detto che io non potevo stare seduta lì”. Poi è intervenuto Ciro: “Quando facciamo per alzarci dice ‘no, no, tu puoi restare. È solo lei che non può rimanere al tavolo dei giocatori”.
Il passo indietro - Alla luce dell'accaduto, nel primo pomeriggio è arrivata la nota di Gian Luca Pecchini, dirigente della Nazionale: "Mi assumo la responsabilità di quello che e' accaduto dimettendomi dal mio incarico in attesa di parlare personalmente con Aurora Leone. Ci tengo però a sottolineare, a scanso di equivoci, che nessun artista si è reso conto dell'episodio in questione. I presenti si sono accorti di quello che stava accadendo nel momento in cui Aurora e Ciro si sono alzati per andarsene via".
La Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro si dissocia. "La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e i nostri Campioni per la Ricerca vivono con profondo rammarico e si dissociano da quanto è accaduto nelle ultime ore". Cosi' su Facebook: "Portiamo avanti da sempre i valori della solidarietà e della condivisione e anche questa volta vogliamo ritrovarci tutti insieme in campo, uniti in un unico obiettivo: sostenere la Ricerca"