L'attore, intervistato a "Target" nel 1994, desiderava interpretare un personaggio più realistico
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Era il 1994 e Luke Perry era conosciuto come l’affascinante “Dylan McKay” di “Beverly Hills 90210”. L’attore, morto a Los Angeles a causa di un ictus, era diventato proprio grazie a questo ruolo un vero e proprio idolo per le adolescenti che si innamoravano di quel surfista dai ricci scuri e dall’atteggiamento da duro.
Eppure Perry non accettava tutto quello che il suo ruolo rappresentava come disse in una intervista a “Target” nel 1994 : “Le battaglie più dure sono quelle contro chi scrive le sceneggiature, che guidano i personaggi. Io vorrei che apparisse diverso, che facesse altre cose di quelle ideate per lui. Lo vorrei più competitivo, più realistico di come lo dipingono loro”.
La sua voglia di comunicare e di rappresentare un personaggio più maturo, derivavano anche dalla sua vita privata. All’epoca, Perry era ancora sposato con Rachel Sharp – da cui avrà due figli – e la tranquillità della vita familiare sembrava piacergli molto: “Sono una persona piuttosto schiva, non esco molto. In generale mi piace stare a casa con mia moglie a guardare la tv. Capisco che può sembrare noioso ma penso che questo sia il miglior modo di far durare una relazione”.
L’attore era anche ben cosciente dalla notorietà data dal personaggio di Dylan, ma sperava che questa fama lo portasse a diventare un artista affermato: “Sono felice dell’attenzione che mi circonda, ma quando i miei fan saranno più adulti potranno concentrarsi sul mio lavoro e non sarò solo un idolo per gli adolescenti ma anche un attore molto famoso”. Un desiderio che si è avverato, anche se per troppo poco tempo.