RICERCA CURATA DA ISTITUTO GFK

Radio, amore inossidabile: anche in tempi di coronavirus gli italiani non rinunciano all'ascolto

Da una ricerca curata dall’istituto GfK è stato "ricalibrato l’uso in funzione delle nuove abitudini, favorito da un mezzo che è in grado di sfruttare vecchie e nuove tecnologie per consentire l’ascolto anche in modi innovativi e diversi rispetto al passato"

17 Apr 2020 - 12:44
 © IPA

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E’ stata presentata la ricerca curata dall’istituto GfK, “L’ascolto della Radio ai tempi del Covid-19”, commissionata da TER, Tavolo Editori Radio, che racchiude la quasi totalità delle emittenti pubbliche e private, nazionali e locali della radiofonia italiana. In tempi di emergenza sanitaria che ha costretto la gran parte degli italiani a rimanere tra le mura di casa, l’impatto sugli ascolti delle radio è molto contenuto, con un calo del 17%, compensato dall’aumento del tempo medio di ascolto cresciuto dell’11% (sull’ascolto degli ultimi 7 giorni).

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“Alla riduzione netta dell’ascolto tramite autoradio corrisponde un aumento dell’ascolto attraverso tutti gli altri device, non soltanto la classica radio FM, alla quale si stanno affiancando gli apparecchi DAB+, ma anche la tv, lo smartphone e il pc (con riscoperta da parte delle fasce giovanili); crescono pure tablet e smart speaker, i quali, pur partendo da basi contenute nel periodo pre-crisi, vedono tassi di incremento analoghi a quelli degli altri device”, afferma Giorgio Licastro, Responsabile Area Media di GfK.

Tra i risultati della ricerca, particolare menzione merita l’accesso digitale attraverso siti e app radio, sia che si tratti di piattaforme proprietarie, sia che si tratti di aggregatori. L’accesso digitale con le nuove necessità di collegamento al mezzo radio vede un incremento importante: +24% di reach e +61% di tempo speso. La nuova domesticità plasma le modalità di ascolto della radio.

"Rilevante in casa è l’inedita presenza maschile e delle donne lavoratrici che aumenta le occasioni di esposizione (da 1,1 a 1,5 al giorno) e spinge verso l’alto, nella lista delle attività, l’ascolto mentre si lavora, mentre si fa ginnastica, nei momenti di relax. Le aree che maggiormente migliorano dopo l’inizio dell’emergenza sono proprio quelle rassicuranti della vicinanza e del comfort, come antidoto alla solitudine forzata; e contemporaneamente quelle che agiscono sullo stato di benessere, sull’umore, sull’emozione", sottolinea Giorgio Licastro.

In questo, il ruolo della musica ascoltata alla radio appare fondamentale: veicola un senso di comunità, di partecipazione collettiva, di serenità nonostante tutto. La costrizione a casa ha avuto effetti non trascurabili sull’ascolto della radio, senza tuttavia minarne il ruolo grande protagonista nella comunicazione di massa. 

La sua capacità di presentare un mix unico di emozione, vicinanza, empatia e informazione credibile, unita alla possibilità di essere fruita in qualsiasi momento della giornata la rendono difficilmente sostituibile. Come si legge nella ricerca, la radio è un mezzo a cui gli Italiani non rinunciano piuttosto, ne ricalibrano l’uso in funzione dei nuovi stili e delle nuove abitudini, favoriti, in questo, da un mezzo che è in grado di sfruttare vecchie e nuove tecnologie per consentire l’ascolto anche in modi innovativi e diversi rispetto al passato.

La crisi ha favorito la relazione con il mezzo, soprattutto in termini di vicinanza, di veicolo di emozioni positive e secondariamente anche di informazione, di partecipazione e confronto. La musica ascoltata alla radio appare fondamentale, contribuendo al senso di comunità, di partecipazione collettiva, di serenità. Il ruolo informativo della radio non è meno rilevante, assolvendo sia il compito della presenza tempestiva e del realtime, sia quello dell’approfondimento e dell’autorevolezza. In questo periodo di isolamento forzato aumentano gli ascoltatori che creano interazione. L’iniziativa "La Radio per l’Italia" è stata ampiamente riconosciuta e apprezzata come modo di ulteriore avvicinamento al mezzo.

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