La cantante si racconta “#CR4 - La Repubblica delle Donne” tra carriera, amori e vita privata
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“Apocalittici e Integrati”. Questo il saggio di Umberto Eco, dove fa capolino la figura di una delle cantanti più amate della scena musicale italiane: Rita Pavone. È lei stessa - ospite a “CR4-La Repubblica delle Donne”, in onda su Rete 4 - a ricordare e raccontare cosa intendesse il grande intellettuale: “Mi aveva descritto come portatrice di un lolitismo ingenuo”.
Rita parla anche della sua giovinezza e del suo successo con i ragazzi: “Non sono mai stata bella ma, come si dice in torinese, era un soggetto. Ho sempre avuto dei bellissimi ragazzi”. Cresciuta nella Torino i cui ritmi erano scanditi dagli orari della FIAT, la Pavone ricorda quei momenti: “Sempre grata ad Agnelli, è grazie a lui se ho dei bei ricordi a Natale. Era un benefattore. Poi quando ha costruito gli alloggi per i dipendenti, ci siamo trasferiti e abbiamo lasciato Borgo San Paolo e siamo andati ad abitare a Mirafiori: per me era Beverly Hills”.