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Ultima serata per la 72esima edizione del Festival, con, in molti casi, performance in crescendo
di Massimo Longoni© Ansa
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Ultima serata per la 72esima edizione del Festival di Sanremo. Ecco le pagelle dei 25 in gara che prendono in considerazione non solo l'esibizione della finale ma l'intero percorso fatto nelle cinque serate.
Matteo Romano, "Virale" Conclude il suo Sanremo con una prova convincente nonostante l'emozione, palpabile nel tremolio della voce durante i ringraziamenti. La canzone non sembra andare oltre i limiti evidenziati nelle prime serate ma per lui può essere l'inizio di un percorso importante. 6+
Giusy Ferreri, "Miele" Giusy chiude il suo Sanremo con maggior scioltezza e anche in una versione più sexy delle serate precedenti. Ora la canzone deve fare il percorso a lei più consono, quello nelle radio, possibilmente spingendosi il più possibile alle porte dell'estate. Ci riuscirà? 5,5
Rkomi, "Insuperabile" Dato tra i favoriti alla vigilia, anche in virtù di un afflato rock nel brano che sembrava metterlo in scia dei Maneskin, ha invece fatto un Festival in calando, dove la sua canzone non è mai riuscita a sganciarsi dalle zone basse della classifica. Ma sicuramente si rifarà con le vendite e gli streaming. 6+
Iva Zanicchi, "Voglio amarti" A 82 anni ha fatto un Festival scintillante, con una canzone più che dignitosa proposta con grande forma fisica e vocale e guadagnandosi un paio di standing ovation. 7
Aka7even, "Perfetta così" Direttamente dalla scuola di "Amici" all'Ariston (passando per un premio agli Mtv EMA), ha fatto un Festival in crescendo, acquisendo confidenza sera dopo sera. Il pezzo ha le sue fragilità ma anche un'orecchiabilità innegabile. 6,5
Massimo Ranieri, "Lettera di là dal mare" Una delle canzoni più belle in assoluto forse penalizzata dalla sua classicità in un Festival che ha cambiato pelle e dalle esibizioni ogni tanto zoppicanti. L'avesse cantata sempre come questa sera... 8
Noemi, "Ti amo, non lo so dire" Il suo Sanremo è stato esattamente aderente alla canzone: nel mezzo. Sempre a metà classifica, è stata sempre protagonista di performance di buon livello ma il brano, in teoria un ponte tra il passato e un nuovo percorso stilistico, paga un approdo ancora incerto. 6+
Fabrizio Moro, "Sei tu" Si è mosso nella sua comfort zone, con i conseguenti pro e contro. La sua scrittura in una ballad come questa è solida e non tradisce, ma manca un effetto sorpresa che possa portarlo fuori dal solito recinto di fan. Si gode il premio per il miglior testo. 6,5
Dargen D'Amico, "Dove si balla" Conclude in gloria un Festival per lui assolutamente positivo, al punto che per un certo momento qualcuno ha pensato potesse essere la grande sorpresa. Ambizioni poi ridimensionate ma la canzone la sentiremo a lungo. 7,5
Elisa, "O forse sei tu" Una canzone praticamente perfetta fino al ritornello, al quale forse manca qualcosa per essere epocale. Nonostante un'ultima esibizione non particolarmente brillante è tornata al Festival dopo 21 anni e lo ha vissuto ancora da protagonista dall'inizio alla fine riaffermando la sua statura artistica. 8
Irama, "Ovunque sarai" Il suo Sanremo in qualche modo lo ha vinto. Presentandosi con un brano diverso da quelli a cui ci aveva abituato, capace di scalare la classifica un passo alla volta conquistando con la sua epicità. 7,5
Michele Bravi, "L'inverno dei fiori" Elegante ed etereo. Lui, come anche il suo pezzo, che anche per questo motivo fatica a scaldare i cuori. 6
La Rappresentante di Lista, "Ciao ciao" Alla seconda partecipazione sanremese hanno forse perso un po' di allure compensato da una cresciuta anima pop. Le loro quotazioni sono scese nel corso delle serate ma loro malgrado, perché il pezzo ha le potenzialità di essere uno di quelli che farà più strada. 7,5
Emma, "Ogni volta è così" Si è presentata in una versione più matura e sofisticata che la canzone ha esaltato solo in parte. Ma da questo Festival esce con un'immagine rafforzata. 7
Mahmood e Blanco, "Brividi" Una cavalcata irresistibile, dalla prima all'ultima serata. Sono stati capaci di conquistare tutti con un brano intenso ma leggero, drammatico ma spiazzante, facendo sembrare nuovo qualcosa che nuovo non è. Peccato per un'ultima esibizione sottotono rispetto alle altre, forse figlia della pressione di fronte al traguardo ormai a un passo. 8,5
Highsnob e Hu, "Abbi cura di te" La loro è una canzone a due facce, con una strofa debole che ha finito con il penalizzare un ritornello delicato e fascinoso. 6-
Sangiovanni, "Farfalle" Con una partenza a handicap per i voti severi delle prime serate si è fatto strada con una confidenza sempre maggiore e un ritornello che fa breccia. 7+
Gianni Morandi, "Apri tutte le porte" Jovanotti e Onori, con Mousse T alla produzione, gli hanno confezionato un brano perfetto per celebrare il suo passato e traghettarlo alle nuove generazioni che già lo amano per l'uso intelligente dei social. Un ritorno sugli scudi. 8
Ditonellapiaga e Rettore, "Chimica" Gran finale per la coppia: Ditonellapiaga punta sul malizioso con uno spacco vertiginoso, Rettore cita nell'acconciatura e negli abiti il suo album "Kamikaze Rock'n'roll suicide", che quest'anno fa 40 anni. E tutto l'Ariston batte le mani a tempo del loro brano. Per la prima un esordio da ricordare, per la seconda un giusto tributo a una carriera che avrebbe meritato di più. 7,5
Yuman, "Ora e qui" Una bella voce e una bella canzone soul. La classifica non gli rende giustizia ma si è confermato la proposta più interessante tra quelle arrivate da Sanremo giovani. 7-
Achille Lauro con Harlem Gospel Choir, "Domenica" L'impressione è che al quarto Sanremo consecutivo, il terzo come concorrente, abbia chiuso un ciclo, avendo sfruttato al massimo un certo filone. L'ultima prova, vestito da dandy e con gesti da gentleman nei confronti delle signore della prima fila, allude a una nuova immagine. 6
Ana Mena, "Duecentomila ore" Un pezzo così kitsch da fare simpatia. Lei lo ha cantato con trasporto e divertimento. Ma non è bastato. 5
Tananai, "Sesso occasionale" Bisogna dargli atto di un atteggiamento leggero e scanzonato in linea con la canzone. Lui si è divertito molto, peccato per le esibizioni un po' sgangherate. 5+
Giovanni Truppi, "Tuo padre, mia madre, Lucia" Tanto di cappello per il coraggio di affrontare un palcoscenico così pop e una platea così vasta senza barattare la sua integrità. Ha voluto giocare difficile, ma sulla media distanza il pezzo è uscito in tutta la sua poesia. 7+
Le vibrazioni, "Tantissimo" Per loro un'edizione un po' sottotono, al di là dei loro demeriti. La canzone è energica e accattivante e, dopo le defaillance della prima uscita, le prove sul palco sono sempre state cariche come nel loro stile. Ciononostante la classifica non li ha premiati. 6