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Il cantautore 88enne, superospite della finalissima dell'Ariston, si è lasciato andare anche a ricordi e aneddoti "piccanti" tra un'esibizione di un suo successo e l'altra
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E' tornato sul palco di Sanremo come superospite dell'ultima serata del Festival targato Amadeus. E Gino Paoli si è preso quel palco con grande energia: camicia scura e giacca bianca, ha cantato prima "Una lunga storia d'amore", poi "Sapore di sale" e infine "Il cielo in una stanza". Paoli è stato accompagnato al pianoforte da Danilo Rea. "Come sei bello", ha detto a Gianni Morandi, e Morandi ha replicato: "Anche tu sei bello ancora". "Sono felice di essere qui, anche se è una gabbia di matti", ha aggiunto Paoli. E poi si è lasciato andare ai ricordi e ai... tradimenti. Ma interviene prontamente Amadeus a parare il colpo. E la gaffe alla fine diventa una mezza gaffe.
"Quando Morandi quindicenne mi seguiva ovunque per imparare non si sa cosa", ha ricordato Paoli, tra aneddoti del passato alla Rca con un giovanissimo Gianni Morandi ed emozionando così non solo con la sua esibizione ma anche con le sue parole il pubblico in sala e in tv.
In un altro ricordo Paoli ha tirato in ballo anche Little Tony: "Era venuto a fare il Cantagiro, poi era tornato a casa e la sua donna di allora era stata con tanti amici. E allora Little Tony mi chiedeva consigli su come trattare una donna che ti tradisce. Ti rendi conto? Lo chiedeva a me". "Ma non si possono dire queste cose", ha commentato subito Morandi ridendo, mentre Amadeus bloccava Paoli e lo invitava a proporre gli altri suoi successi del calibro di "Sapore di sale" e "Il cielo in una stanza".
Non c'è stata, però, "Senza fine" in versione Gino Paoli-Ornella Vanoni, pur se Ornella Vanoni, 88 primavere anche lei, si è esibita con i suoi brani senza tempo. Gli spettatori dell'Ariston e quelli a casa un po' se l'aspettavano questo duetto, visto che entrambi gli artisti erano superospiti della serata finale del Festival di Sanremo, ma sono rimasti a bocca asciutta. Ma Gino e Ornella, con spazi celebrativi separati in scaletta, non si sono proprio incrociati durante la serata, perché Gino ha cantato molto prima di Ornella. Si erano visti e salutati in teatro solo nel pomeriggio, quando si sono incrociati per le prove.
Per il cantautore si trattava dell'ottava volta sul palco dell'Ariston, di cui cinque in gara. Al suo fianco Danilo Rea con l'inconfondibile tocco del suo pianoforte per alcuni dei successi più amati di Paoli. Canzoni indimenticabili che, in oltre sessant'anni di carriera, hanno attraversato la storia e la musica del nostro Paese.
Cinque anni dopo l'ultima volta al Festival, dunque, Paoli ha interpretato alcuni dei suoi successi senza tempo. "Siamo una coppia collaudata", sorride Danilo Rea, raffinato pianista che con il cantautore ha suonato innumerevoli volte in duo, pianoforte e voce, o in quintetto jazz insieme a Flavio Boltro, Rosario Bonaccorso e Roberto Gattori. Rea ha ricordato anche che è la terza volta che partecipa come ospite a Sanremo accompagnando Paoli. La prima fu quando a condurre c'era Fabio Fazio, la seconda con Claudio Baglioni.
"Paoli non fa concerti da almeno tre anni, l'ultimo è stato prima del lockdown", aveva anticipato Rea. Una presenza inattesa, dunque, quella del grande cantautore 88enne, che è lontano dalle scene da un po' di tempo e che ha dato al Festival un tocco in più di classe portando la sua musica, che ha fatto davvero la storia della canzone italiana.