PRIMO PRESIDENTE AL FESTIVAL

Sanremo 2023, Sergio Mattarella commosso per le parole di Roberto Benigni sul papà Bernardo

Il comico ha recitato un monologo per i 75 anni della Costituzione, citando il padre fondatore Bernardo Mattarella

08 Feb 2023 - 08:26
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E' stata una serata speciale quella di Sergio Mattarella a Sanremo 2023, primo Presidente della Repubblica nella storia a presenziare al Festival. Sorridente ed emozionato, il Presidente si è infatti portato per due volte la mano sul cuore quando Roberto Benigni ha reso omaggio a suo padre Bernardo. Mattarella, accolto con una standing ovation dal pubblico, ha applaudito in diversi momenti l'intervento del premio Oscar.

Benigni e il monologo sulla Costituzione che emoziona Mattarella

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In particolare Sergio Mattarella è rimasto colpito dal passaggio sulla nascita della Costituzione celebrata come "la più bella che si potesse immaginare", quello sull'articolo 11 ("l'Italia ripudia la guerra") e infine quando Benigni ha recitato l'articolo 21, dedicato alla libertà di pensiero e di espressione. 

Prima volta di Mattarella al Festival

 "Averla qui con noi in questo teatro testimonia ancora una volta la sua vicinanza al mondo della cultura e della musica. Quest'anno ricorre il 75esimo anniversario della Costituzione di cui lei è il nostro amato garante", lo ha accolto Amadeus, prima d'introdurre Roberto Benigni "a rappresentare l'altissimo valore delle sue pagine". L'attore ha salutato il presidente "con tutta la mia stima e ammirazione" e poi ha scherzato: "Lei è al secondo mandato, Amadeus è al quarto e ha già prenotato il quinto, è costituzionale? Presidente bisogna fermarlo, è dittatura. Ma gli perdoniamo tutto perché è davvero una persona straordinaria e un grande direttore artistico. Il fatto che sia riuscito ad avere per la prima volta il presidente della Repubblica a Sanremo lo dimostra. Presidente, ma l'hanno avvisata di quanto dura il Festival? Alle due di notte siamo a metà".

 

L'omaggio a Bernardo Mattarella

 Roberto Benigni sul palco dell'Ariston ha celebrato i 75 anni della Costituzione e ha reso omaggio ai padri costituenti: "Tra questi c'era Bernardo Mattarella, il padre del presidente, al quale va il nostro applauso. Presidente, lei e la Costituzione avete avuto lo stesso padre. La Costituzione è sua sorella". 

"La Costituzione è rivoluzionaria"

 "La Costituzione è legatissima con l'arte, la Costituzione è un'opera d'arte e ogni parola sprigiona una forza evocativa e rivoluzionaria", ha continuato. "Butta all'aria l'oppressione e la violenza che c'era prima, ci fa sentire che viviamo in un Paese che può essere giusto e bello, che si può vivere in un mondo migliore. È un sogno fabbricato da uomini svegli, ed è una cosa che può accadere una volta nella storia di un popolo. 'Penso che un sogno così non ritorni mai più' si addice alla nostra Costituzione. L'hanno fatta in pochissimo tempo, sono stati dei visionari, ed è stato un miracolo perché erano 556 di tanti partiti, divisi su tutto tranne su una cosa: essere uniti per scrivere la Costituzione più bella. E non si rivolge alla società presente ma guarda al futuro".

 

"Musica è anello tra concreto e astratto"

  "La musica è la regina delle arti, tutte le arti tendono alla musica. A volte la musica leggera viene relegata in un posto piccolo nella storia dell'arte, ma la musica leggera ha un posto enorme nella storia sentimentale dell’umanità. Sanremo ci ha avviluppato l'anima a tutti noi, di tutte le generazioni, le canzoni sono così, ti entrano dentro. Federico Fellini diceva 'la musica è pericolosa perché ti entra dentro', ed è così, è un anello tra il concreto e l'astratto. E come dice Don Chisciotte dove c'è la musica non ci può essere nulla di cattivo".

 

"Facciamo diventare il loro sogno realtà"

  "Il mio articolo preferito della Costituzione è il 21, e dice una cosa con un linguaggio semplice che sembra scritto da un bambino: tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. E se lo hanno scritto vuol dire che ce n'era bisogno. Per me è l'architrave di tutto. Ancora oggi in alcuni Paesi le persone vengono incarcerate solo perché ballano o cantano, non lontano da noi. I padri e le madri costituenti hanno lasciato l'ultima pagina bianca, perché dovevamo scriverla noi, con la nostra vita. Loro hanno tracciato la via e ci hanno lasciato una sola cosa da fare: far diventare questo sogno realtà".
 

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