Sul palco di Sanremo la mamma di Giogiò: è il momento più commovente
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La lettera della mamma di Giogiò, il ritorno al pianoforte di Giovanni Allevi: all'Ariston fiumi di lacrime
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Si è chiusa la 74.ma edizione del Festival della canzone italiana e per Sanremo 2024 è tempo di bilanci. Non solo musicali, per quelli ci penseranno i numeri degli stream. Amadeus ha affrontato le immancabili polemiche (qui ne parliamo più nel dettaglio) ma ha portato sul teatro Ariston anche emozioni. Alcune organizzate grazie alla scelta di ospiti azzeccati (non stiamo parlando di John Travolta), altre invece improvvisate da chi ha calcato il palcoscenico con milioni di italiani ad ascoltare. Ecco i momenti clou di Sanremo 2024.
SANREMO 2024 - SPECIALE
Le classifiche giorno per giorno - I top e i flop - Le polemiche - I momenti emozionanti
Le pagelle (di Massimo Longoni): Prima serata - Seconda serata - Terza serata - Quarta serata - La finale
Il festival dei look: I dettagli curiosi dei cantanti - Collant e pance scoperte sul palco - Colori sgargianti e fantasia in scena - Teresa Mannino - Lorella Cuccarini
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Nella prima puntata di Sanremo sono sgorgate le prime lacrime con la toccante lettera della mamma di Giogiò, il musicista di 24 anni dell'Orchestra Scarlatti Young, ucciso ad agosto 2023 a Napoli. Una emozione che ha contagiato tutti quando sul palco è arrivata Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo. GioGiò aveva 24 anni e faceva il musicista ma la sua vita è stata troncata dai colpi di pistola sparati da un 17enne a Napoli nella centralissima piazza Municipio, per un banale motorino parcheggiato male. "L'amore è il contrario della morte, e tu - ha detto Daniela leggendo una lettera al figlio - stasera vivi attraverso la musica che amavi, tutta l'Italia sta ascoltando il talento e le note del maestro Giovanbattista Cutolo. Mammarella tua non ti dimenticherà mai" ha detto prima di dedicare un omaggio floreale "alla giustizia".
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"Figlio mio, amore di mamma, ti ricordi quando l'anno scorso dovevi suonare nell'orchestra sinfonica di Sanremo e io ti chiesi di venire con te? 'Tu sei impazzita, un bamboccio con la mammina al seguito mai' mi rispondesti. Dicevi che Sanremo sembra Napoli ma con una scintilla francese, che sembra una picccola bomboniera, l'unica città in cui ti saresti trasferito se avessi lasciato Napoli. Ti dicevo che anche tu un giorno avresti suonato su questo palco. Quel giorno è arrivato e sai perché? Perché - ha detto la mamma - sei bello dentro e fuori, hai un modo aristocratico di stare al mondo e pratichi bellezza al contrario di chi ti ha strappato barbaramente alla vita. Vivi attraverso la musica che amavi e che ti fa essere eterno. Tutta Italia sta ascoltando le note del meaestro Giovan Battista Cutolo. Ciao Giogiò. Ti amiamo tutti e mammarella non ti dimenticherà mai, ciao amore mio" ha aggiunto mentre scorrevano le immagini del figlio musicista. "Giovanbattista, nisciuno te scorda" la frase apparsa alle sue spalle in un momento di grande commozione.
Amadeus ha ricordato la medaglia d'oro al valore civile conferita al ragazzo dal presidente della Repubblica. "Un tributo ad un musicista nel tempio della musica", ha detto ancora la mamma ricordando che "quando le istituzioni ti sono vicine lo stato c'è". Infine una dedica della donna a Napoli "dove ci sono persone perbene e aristocratiche come credo me e mio figlio, rappresentanza di questa bella Napoli". Una dedica anche "alla mia meravigliosa figlia Lulù che in maniera inconsapevole e violenta è diventata figlia unica, agli amici che senza il loro fratello non si sono riposizionati nel mondo" e una dedica di "questi fiori alla giustizia".
Si torna a commuoversi nella seconda serata di Sanremo 2024 con l'arrivo sul palco di Giovanni Allevi. Il maestro ha portato con sè la musica e la malattia. "All'improvviso mi è crollato tutto. Non suono più il pianoforte davanti ad un pubblico da quasi due anni. Nel mio ultimo concerto, alla Konzerthaus di Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che sull'applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima", ha raccontato commosso e commovente. "Ho perso molto: il mio lavoro, i miei capelli, le mie certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare. Era come se il dolore mi porgesse degli inaspettati doni".
Come quello di rendersi conto di essere felice anche suonando davanti a 15 persone, come succedeva all'inizio. "I numeri non contano, perché ogni individuo, ognuno di noi, ognuno di voi, è unico, irripetibile e a suo modo infinito". E poi la gratitudine per "la bellezza del Creato", la riconoscenza "per i medici, gli infermieri e il personale ospedaliero, per la ricerca scientifica senza la quale non sarei qui a parlarvi, per il sostegno che ricevo dalla mia famiglia, per la forza e l'esempio che ricevo dagli altri pazienti".
E poi l'ultimo dono: "Quando tutto crolla e resta in piedi solo l'essenziale, il giudizio che riceviamo dall'esterno non conta più. Io sono quel che sono, noi siamo quel che siamo". Poi si toglie il cappello e lascia respirare la sua folta chioma riccia, ormai imbiancata. "Voglio accettare il nuovo Giovanni". Prima di salutare, il dono del suo pubblico che gli ha tributato una lunga standing ovation: "Per dare forza a tutti, suonerò. Ma attenzione: ho due vertebre fratturate, e tremore e formicolio alle dita. Non potendo più contare sul mio corpo suonerò con tutta l'anima". Il brano scelto è Tomorrow "perché domani ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello". E l'esibizione, magari non perfetta ad un orecchio professionista, è risultata ancora più emozionante.
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Giovedì 8 febbraio è invece da ricordare il momento divertente e improvvissato da Russell Crowe. "Il gladiatore" si è presentato (gratuitamente) in versione cantante e si è esibito con la sua band, The Gentlemen Barbers. Poi nella breve intervista con Amadeus e Teresa Mannino arriva il colpo da maestro. Prima i conduttori gli fanno pronunciare con la sua voce originale la battuta che lo ha reso immortale: "Al mio segnale scatenate l'inferno". E lo fa con tutta la sua potenza (ma anche il suo doppiatore ufficiale Luca Ward non ha nulla da invidiargli). Poi quando la Mannino, per ironizzare sul suo cognome poco italiano a dispetto delle sue origini, elenca una serie di cognomi "americani" ma italiano Russell tira fuori il coniglio dal cilindo. "Travolta", dice, lasciando di stucco tutti e poi mimando ironicamente il contestatissimo "ballo del qua qua", tormentone della giornata dopo lo sketch da dimenticare avvenuto il giorno prima con l'attore della Febbre del sabato sera. Giù il teatro e anche Amadeus, lacrime agli occhi per le risate, gli dà il cinque.
"Dedico questa canzone alla mia nipotina Marta che è a Malta a studiare. Ma non tutti sono così fortunati nel Mediterraneo: ci sono bambini sotto le bombe, senza acqua senza cibo. Il nostro silenzio è corresponsabilità: la storia e Dio non accettano scena muta. Cessate il fuoco". Così Dargen D'Amico alla sua prima esibizione a Sanremo conclude la sua performance, un messaggio profondo che ha toccato tutti. Qualcuno lo ha erroneamente definito un messaggio politico e così il cantante è tornato sull'argomento il giorno dopo: "Quando sono tornato a casa ho cominciato a leggere qualcosa e mi sono preoccupato quando ho visto che il mio era un messaggio politico. Io non volevo essere politico: in vita mia ho fatto tante cazzate, peccati anche gravi, ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica". "Ero guidato dall'amore e dalla sensazione che sono sempre più le cose che abbiamo in comune e su quello mi vorrei concentrare", ha concluso. Le parole di Dargen sono rimbalzate sui social, in tv, ovunque. E ad appoggiare pubblicamente il suo messaggio è arrivato anche il cantante Diodato che nella serata in cui era lui presentatore del collega ha detto: "Sono molto contento di presentarti, soprattutto dopo le belle parole che hai detto ieri e che condivido pienamente".
Anche un altro mostro della musica nazionale e mondiale come Eros Ramazzotti ha usato lo spazio di Sanremo 2024 per un appello. Arrivato all'Ariston per i 40 anni di Terra Promessa, con cui vinse tra le Nuove Proposte, Eros Ramazzotti trascina il teatro in un mega karaoke, poi lancia il suo appello: "Ci sono quasi 500 milioni di bambini che vivono in zone di conflitto, altri milioni che non vedranno mai la terra promessa: basta sangue, basta guerre. Pace! I nostri pensieri forever".
E poi c'è Ghali che ha portato a Sanremo 2024 con "Casa Mia Casa" tua affronta anche il tema della guerra, ma - ha precisato - che non è conseguenza degli attacchi del 7 ottobre in Israele. "È stata scritta prima, ed io mi sono chiuso in una bolla per fuggire dai pensieri". Ma il suo testo ha provocato la reazione della comunità ebraica a cui Ghali ha risposto: "È necessario prendere una posizione perché il silenzio non suoni come un assenso". "Sto leggendo in rete appelli, commenti, rispetto al testo della mia canzone. Sono venuto a Sanremo per portare un messaggio, non ho ne il ruolo ne l'ambizione di risolvere una questione internazionale. Ma se la mia esibizione porta a ragionare sull'irragionabile, se la mia canzone porta luce su quello che si finge di non vedere allora ben venga. Non si può andare oltre". Ghali ha poi concluso il suo messaggio con la frase: "Il mio paese è l'Italia, e voglio essere fiero del mio Paese".
E come non segnalare il ritorno in pubblico di Gigi D’Agostino che si presenta al Festival di Sanremo 2024, dopo la malattia affrontata nell’ultimo periodo, e fa ballare per circa mezz’ora il pubblico della nave da crociera ormeggiata nella città ligure e per pochi minuti anche il pubblico dell’Ariston. Il ritorno del Capitano GigiDag, a due anni dall’annuncio del grave male, fa impazzire tutti.