Una 40enne di Vibo Valentia, seviziata dal compagno e i due cognati, è stata salvata dalla denuncia del figlio
© web
Un racconto che fa venire i brividi quello di una donna sopravvissuta alle terribili efferatezze di tre uomini, il compagno e i due cognati. Rapita, fatta salire con la forza su un furgone, portata in un garage e lasciata appesa a testa in giù per 17 ore, in cui ha subito bastonate, calci, pugni e ogni altra sorta di angheria. La motivazione? Il compagno non accettava di dover vivere con i due figli che la donna aveva avuto da una relazione precedente: “Non riuscivo neanche a urlare, avevo un foulard premuto sulla bocca – ha spiegato la donna ai microfoni di "Pomeriggio Cinque" - e le corde a polsi e caviglie mi stringevano sempre di più. Ho temuto di non farcela”. Non ha dubbi la protagonista di questo drammatico episodio, quella spedizione "è stata fatta per uccidermi". "Riuscivo a pensare solo ai miei figli, mi sono detta che non li avrei mai più rivisti". E invece è stato proprio il più grande dei suoi due figli a dare l'allarme non vedendola rientrare. I carabinieri sono intervenuti appena in tempo.