Alcuni di quelli che partecipavano a "L'Eredità" come pubblico hanno ricordato gli ultimi momenti di difficoltà del conduttore
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"Era stanco e pallido, negli ultimi tempi registrava più di una trasmissione insieme in modo da rimanere più tempo a casa". E' questo il ricordo degli ultimi giorni di Fabrizio Frizzi che una delle figuranti della trasmissione che conduceva, "L'Eredità", ha lasciato a "La Repubblica". Lei, come tanti altri, che hanno visto lavorare Frizzi da vicino, sono andate in questi giorni a rendergli l'ultimo omaggio, prima alla camera ardente e poi ai funerali.
I ricordi sono quelli di chi ha in qualche modo vissuto in prima persona il dramma che si stava consumando, potendo vedere ciò che davanti alle telecamere si poteva solo percepire. "La moglie, uno scricciolo, era sempre con lui - racconta Laura, una delle figuranti -. Lo sosteneva non solo psicologicamente, ma gli prendeva il braccio. E lui si appoggiava. Sempre insieme: al bar, dietro le quinte".
Quella di Frizzi è stata una battaglia condotta con grande forza di volontà e voglia di non lasciarsi abbattere dai problemi fisici. Il lavoro per lui era ancora un oasi dove poteva ritrovare il sorriso e la quotidianità di sempre. "Vedendolo sofferente la produzione lo incoraggiava di continuo - ricorda un altro figurante, Alessandro, venuto a salutarlo alla camera ardente -. E nonostante le difficoltà, non perdeva mai l'occasione per darci la carica. "Ieri abbiamo fatto un botto di share" ci diceva trionfante il giorno dopo la messa in onda"
E non può mancare nemmeno l'aneddoto che conferma quello che tutti in questi giorni hanno sottolineato: la grande umanità di Frizzi: "Porterò sempre il ricordo dell'ultima puntata dello scorso anno negli studi di Cinecittà - dice Alessandro -. Eravamo 156 figuranti e lui, ci ha voluto salutare con un bacio uno ad uno. La gentilezza delle persone speciali".