SABATO IN SECONDA SERATA

Su Canale 5 lo speciale Tg5 "I bambini della Shoah"

Nell'80esimo Anniversario della Liberazione di Auschwitz, l’approfondimento della testata diretta da Clemente J. Mimun propone le testimonianze di Tatiana e Andra Bucci, e di Sami Modiano, con interviste a Piotr Cywiński e a Suor Elisabetta

24 Gen 2025 - 16:41
 © Ufficio Stampa Mediaset

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Sabato 25 gennaio, in seconda serata, su Canale 5, appuntamento con Speciale TG5: "I bambini della Shoah". L’approfondimento della testata diretta da Clemente J. Mimun, a cura di Claudio Fico, firmato da Roberto Olla, in occasione dell’80esimo Anniversario della Liberazione di Auschwitz propone le testimonianze di Tatiana e Andra Bucci, e di Sami Modiano, con interviste al direttore del Museo statale di Auschwitz-Birkenau Piotr Cywiński e alla direttrice del Centro Asteria Suor Elisabetta.

Coniata 80 anni fa dal giurista polacco Raphael Lemkin, la parola genocidio unisce il prefisso geno- (dal greco ghenos, popolo) al suffisso -cidio (dal latino caedo, uccidere): uccidere un intero popolo, con un insieme di azioni progettate e coordinate. Ma non basta sterminare uomini e donne: bisogna distruggerne la cultura, bruciarne i libri, devastarne i cimiteri, impedirne i riti, cancellarne la memoria. E per raggiungere il risultato, i nazisti uccidono anche i bambini. I bambini sono i peggiori nemici, per questo verranno sistematicamente eliminati. Tatiana e Andra Bucci sono tra i pochissimi sopravvissuti.

Nei ghetti i bambini morivano per la denutrizione, per le malattie, per il freddo. I bambini, troppo piccoli per essere trasformati in schiavi, finivano tra i primi selezionati per i campi di sterminio: ad Auschwitz-Birkenau ne sono stati uccisi 230mila. Il 27 gennaio 1945 sono stati trovati vivi solo 650 bambini, e di un’età inferiore ai 10 anni in meno di 50: tra questi alcuni gemelli, perché Mengele li aveva scelti per usarli come cavie. Dei 776 bambini italiani con meno di 14 anni, ne sono sopravvissuti solo 25.

Pesano, infine, le parole di Piotr Cywiński: "I sopravvissuti hanno fatto il loro dovere. Adesso è il nostro momento. Adesso è il momento per le generazioni del Dopoguerra di integrare e riflettere attentamente su ciò che volevano dirci i sopravvissuti, su ciò che pensavano avremmo capito".

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