"Creed - Nato per combattere", Stallone sorprende nel nuovo Rocky
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L'attore ha dichiarato in un'intervista a "Inspire Me": "Ho scritto alcune pagine e sembra si scriva da solo"
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Sylvester Stallone conferma l'uscita di una serie prequel di "Rocky": "E' come Lilly e il vagabondo".
Ospite del podcast Inspire Me, l'attore ha dichiarato che una storia che racconti gli anni della gioventù dei protagonisti di quella che è considerata ancora oggi una delle saghe cinematografiche più famose al mondo, gli "è molto vicina e cara al mio cuore. Ne ho scritto alcune pagine e sembra che si scriva da solo. Vedere Adrienne a 15 anni, Rocky a 17, Paulie che si trasferisce in un nuovo quartiere, Rocky nelle vesti di bad boy. È quasi come Lilli e il vagabondo, ma con persone vere. Sarà meraviglioso".
L'annuncio di una serie prequel era già arrivato anni fa, ma adesso è proprio Sylvester Stallone ad alimentare la speranza dei fan e promettere il ritorno dell'iconico pugile italo-americano sul piccolo schermo.
Non ci sono tuttavia altre indiscrezione sulla possibile data di inizio delle riprese, nè sugli eventuali nomi del cast.
Quando nel 2021Stallone parlò per la prima volta di una serie prequel lo fece mostrando sui social un foglio con degli appunti: "Questo potrebbe essere il post più strano di sempre", scriveva nella didascalia: "Stamattina ho iniziato scrivendo delle sceneggiature per un prequel di Rocky da trasmettere in streaming. Idealmente 10 episodi per un paio di stagioni per arrivare davvero al cuore dei personaggi nei loro anni più giovani. Ecco una piccola parte di come inizia il mio processo di scrittura creativa… Spero che si realizzi". E adesso sembra che il momento stia per arrivare...".
Il pugile Robert "Rocky" Biboa fece diventare Sylvester Stallone, fino ad allora poco conosciuti, un'icona del cinema mondiale: il film, realizzato con pochi soldi e diretto da John G. Avildsen, divenne un fenomeno del botteghino e vinse tre premi Oscar. Stallone entrò nella storia del cinema per essere il terzo uomo dopo Charlie Chaplin e Orson Welles, a ricevere la nomination all'Oscar sia come sceneggiatore che come attore per lo stesso film.
Pellicola datata 1976 ha vinto tre premi Oscar tra cui quello per il miglior film e miglior regia. Realizzato in appena ventotto giorni con un budget di 1,1 milioni di dollari il film ne incassò al botteghino 225 dando vita ad una fortunatissima serie composta da cinque sequel (Rocky II, Rocky III, Rocky IV, Rocky V e Rocky Balboa) e tre spin-off (Creed - Nato per combattere, Creed II e Creed III).
Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al settantottesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al cinquantasettesimo posto; nel 2006 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso mentre nell'agosto 2015 la rivista Rolling Stone lo mette al secondo posto della classifica dei migliori film sportivi della storia del cinema. Rocky è anche considerato uno spartiacque per la tecnologia cinematografica, soprattutto grazie all'utilizzo della prima steadicam.
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Il primo "Rocky", uscito nel 1976, incassò 225 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un investimento di appena un milione.
Nel 2022 Sylvester Stallone, che del soggetto della saga è l'autore oltre che interprete e regista di diversi episodi, ha accusato il produttore Irwin Winkler, che lo avrebbe defraudato dei diritti sulla saga di "Rocky" battendo cassa e chiedendo almeno una parte dei soldi che gli spetterebbero. "Voglio ricevere almeno un poco di quel che è rimasto dei miei diritti prima che vadano solo ai tuoi figli", ha scritto in un post Instagram raffigurando Winkler come un serpente -. Questo sarebbe un atto di giustizia da parte di questo 93enne gentiluomo".
All'epoca nelle tasche dell'ormai 76enne Stallone finirono solo le briciole: venne pagato 75mila dollari per aver scritto la sceneggiatura e recitato nel primo Rocky, oltre a ottenere due candidature all'Oscar. Nulla invece dallo sfruttamento del mondo dal lui stesso creato, il cui copyright appartiene a Winkler. La prima volta che ha messo sul tavolo la questione è stata nel 2019, quando in un'intervista a "Variety" affermò di essere stato privato di un'equa distribuzione dei diritti. Stallone ammise di aver guadagnato molto bene dai film, ma di non avere una rendita da poter lasciare ai figli dopo la sua morte.