Addio all'autore di programmi che hanno segnato un'epoca, come "Il musichiere" e "Canzonissima". I funerali si celebreranno lunedì a Roma
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E' morto all'età di 94 anni il padre del varietà all'italiana Antonello Falqui. La notizia è stata resa nota dai familiari sulla pagina Facebook dello stesso regista televisivo. "Sono partito per un lungo lungo lungo viaggio", si legge infatti nel post pubblicato. Falqui iniziò a lavorare in Rai nel 1952, firmando programmi che hanno segnato un'epoca: da "Il musichiere" a "Canzonissima", da "Studio Uno" a "Milleluci". Lunedì i funerali a Roma.
Centinaia e centinaia di messaggi di cordoglio hanno invaso il web, da Fiorello ad Alessandro Gassmann, e a firma di tanta gente comune. Ovunque, sui siti e sulle reti televisive, hanno cominciato a rimbalzare gli spezzoni dei suoi varietà e i volti dei loro protagonisti: da Mina a Walter Chiari, da Paolo Panelli a Bice Valori, da Franca Valeri alle gemelle Kessler.
Nato a Roma il 6 novembre 1925, figlio del critico e scrittore Enrico Falqui, si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza, che lascia prima della laurea affascinato dal mondo del cinema. Dal 1947 al 1949 frequenta il corso di regia del Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 1950 è aiuto regista di Curzio Malaparte durante la lavorazione del film "Cristo proibito", prima di molte esperienze in quel ruolo.
Nel 1952 approda alla Rai, lavorando inizialmente nella sede di Milano. Vive in prima persona e contribuisce a plasmare le prime trasmissioni televisive in fase sperimentale: le prime trasmissioni saranno inaugurate il 3 gennaio 1954. Per la tv dirige prima dei documentari, ma la celebrità arriva con i varietà amatissimi dal grande pubblico, che all'epoca si riuniva nelle poche abitazioni o locali pubblici dotati di un televisore per guardare i programmi. Prima "Il Musichiere" condotto da Mario Riva, in onda dal 1957 al 1960. Poi quattro edizioni di "Canzonissima" (1958, 1959, 1968, 1969), altrettante di "Studio Uno" (1961, 1962-63, 1965 e 1966), forse il più famoso e celebrato, e "Milleluci" (1974).
Antonello Falqui aveva compiuto il 6 novembre 94 anni: il giorno dopo si rammaricava sui social per non aver potuto festeggiare il compleanno in compagnia dei molti suoi amici, dando loro appuntamento per il 2020. Il post successivo è quello che annuncia la sua scomparsa, il suo "lungo viaggio". "Mi raccomando, niente fiori- si legge sul post pubblicato a suo nome sui social - al loro posto, se volete, potete aiutare l'associazione QuintoMondo Animalisti Volontari Onlus. P. S. Perdonate Jimmy, Matteo e Luca se non vi hanno avvisato prima".