Il conduttore a “Verissimo” racconta la dura gavetta all'inizio della sua carriera
"Io vengo dalla strada, non me ne vergogno, io sono un coniglio selvatico, facevo il pittore, l'imbianchino e poi andavo a scuola di teatro e puzzavo di vernice e di acquaragia, mi mettevo vicino a miei compagni che mi chiedevano cosa avessi, mi toglievo lo smalto di dosso. Però quella roba là ti forma, ti fa diventare duro, tosto, ti serve". Teo Mammucari racconta così a "Verissimo" la dura gavetta durante i primi anni della sua carriera.
"Ho fatto tipo venti lavori - ha aggiunto Mammucari - tra cui impianti di allarme, il muratore, il garagista, mentre facevo il teatro mi pagavano con quella roba lì. Solo che mi cacciavano tutti perché ero terribile, sul lavoro facevo già il matto e mi mandavano via".
"Un giorno mi ha chiamato Davide Parenti, l'autore de "Le Iene" - ha continuato il presentatore - io facevo cabaret, serate, lui voleva che facessi l'inviato e mi ha chiesto se avessi un'idea. Dopo la telefonata, in ascensore una signora mi pulisce la giacca e comincia a togliere i peli, poi ho pensato che questa cosa funzionava. Ho chiamato Davide e ho pensato di fare delle interviste togliendo le cose addosso alla gente, i peli, pulendo le labbra, ho girato questa roba e ha avuto successo".