Da Canicattì, "Mattino Cinque" racconta la storia di questo giovane volontario e della sua passione per gli animali
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Sedici anni e tanto amore da regalare ai chi non ha modo di difendersi. Vittorio Russo è un giovane di Canicattì che si è fatto carico di accudire i randagi del suo paese, dando loro un rifugio e nutrendoli fino a quando non riesce a trovare famiglie alle quali affidarli. "Farmi carico di questo compito mi ha fatto cambiare totalmente il mio modo di amarli e proteggerli", racconta ai microfoni di "Mattino Cinque".
Un impegno, il suo, possibile grazie a un amico di famiglia che gli ha prestato un terreno sul quale costruire il ricovero ma che nasce da una tragedia, come spiega lui stesso. "Tutto è nato quando avevo nove anni e ho trovato Nerina, la mia cagnolina, impiccata a un albero. È morta poco dopo che l'ho liberata."
Da quel momento la vita di Vittorio non è stata più come prima: ogni randagio gli ricorda il tragico destino di Nerina ma non c'è nessuna vendetta da parte sua, non risponde all'odio con altro odio bensì con tutto l'amore che è in grado di dare. "Non posso farne a meno, è più forte di me: devo salvarli".