Yvonne Sciò: "La mia nuova vita tra cinema e moda"
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L'ex ragazza prodigio di "Non è la Rai" si confessa a Tgcom24 dopo il docu-film presentato a Venezia "Roxanne Lowit Magic Moments" e la collezione di moda "Petit Collection"
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La timidezza è sempre la stessa, anche se sono lontani i tempi di "Non è la Rai" quando Gianni Boncompagni tentava invano di suggerirle le parole attraverso l'auricolare. Yvonne Sciò adesso è una bellissima ragazza di 46 anni, molto più sicura di sè. E anche se non appare in tv, come racconta a Tgcom24 ha una "vita piena" di impegni. "Sono una mamma, ho appena presentato un documentario a Venezia e creato una piccola collezione di moda".
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Kaftano, pochissimo trucco e un grande sorriso che maschera l'emozione, all'Hotel Baglioni di Milano Yvonne presenta la sua Petit Collection in collaborazione con Christophe Sauvat. Dopo gli applausi al Festival di Venezia per il docu-film "Roxanne Lowit Magic Moments" ("Ho anche pianto", ndr) è finalmente consapevole del suo talento. Al cinema come nella moda, però, l'imperativo è uno: "Fare le cose che mi piacciono, film che vedrei, abiti che indosserei".
Yvonne, che fine hai fatto? E' la domanda che si fanno in molti...
Lo so bene, spesso anche al supermercato a Roma me lo chiedono le signore... 'dove sei finita?, sei tanto caruccia, ma quanti anni hai?'... La verità è che lontano dalla tv c'è una vita. Ho una figlia bellissima e me la sono cresciuta da sola. Non mi sarei mai perdonata se l'avessi accantonata per il mio lavoro. Non mi sarei potuta guardare allo specchio se non l'avessi fatto.
Qualche settimana fa hai debuttato a Venezia con un docu-film, ci racconti come è nato il progetto?
Il film è andato molto bene e sono molto felice. Ho lavorato come un mulo, l'ho fatto tutta da sola. Roxanne mi fotografò 23 anni fa e da lì siamo diventate molto amiche. Lei c'è sempre stata, nei momenti belli e in quelli brutti. Ho voluto raccontare la donna che conoscevo io. Tutti conoscono le sue immagini iconiche ma non lei. E io l'ho voluto fare con una voce bassa, senza dare un giudizio. Il mio film lo avrei voluto vedere...
Immagino che ci fossero tanti pregiudizi...
Non mi ha dato retta nessuno all'inizio. Mi sono resa conto che dovevo avere qualcuno a cui venderlo e non mi rispondeva nessuno... Al prossimo giro sono sicura che non sarà così difficile. Ho tanta voglia di fare, ho trovato il coraggio, mi è venuta una forza pazzesca.
Sono lontani i tempi di Non è la Rai in cui eri timida e anche molto snob?
Quando la gente mi conosce mi dice subito che sono le persona meno snob al mondo. Si mi chiamo Yvonne, ma sono umile, mi do un grande fare, non sono nessuno per giudicare, provo a fare tutto. Non è la Rai è un programma che ho amato molto. Sono iper emotiva, mi mangio le parole, pensavo di non essere all'altezza. Gianni Boncompagni voleva fare quello che fece poi con Ambra...
Ti sei buttata anche nella moda...
Ho fatto un super mini collection, senza pretese, la Petit Collection, hippy chic, per una donna che sorride e prende la vita con positività. Sono cose che io amerei mettere. Facevo delle cose per me ma non avevo il tempo di trasformarle in una collezione. Kaftani semplici, cose non pretenziose, che si possono indossare per andare a un appuntamento di lavoro o per portare la figlia a scuola. Pensate per una donna di oggi che lavora e non iper griffata.
Con Naomi Campbell come è andata a finire?
Trovo che nella vita quando una cosa finisce bisogna voltare pagina, il passato è passato.. E' stato un brutto episodio, non me lo aspettavo ma in confronto alle cose che succedono nel mondo la mia è una cosa così ridicola, era solo una persona di cattivo umore che si è sfogata con la prima che è passata...
Come ti definisci oggi?
Sono Yvonne, una artista...