Ospiti dell'appuntamento: Anna Maria Bernini, ministro dell'Università e della Ricerca; Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy; Lorenzo Radice, responsabile Sostenibilità Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane; Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI, e Marco Abate, rettore Università degli Studi Guglielmo Marconi
Durante la seconda tavola rotonda della tappa a Roma di "Tgcom24Tour", Dario Donato ha parlato di imprese, nuove professioni e mobilità con Anna Maria Bernini, ministro dell'Università e della Ricerca; Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy; Lorenzo Radice, responsabile Sostenibilità Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane; Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI, e Marco Abate, rettore Università degli Studi Guglielmo Marconi. Ecco i temi trattati e le dichiarazioni degli ospiti.
Materie Stem e intelligenza artificiale - Nella prima parte della tavola rotonda è intervenuta Bernini, che ha affrontato, tra gli altri, il tema delle materie Stem. "Non siamo più all'anno zero, bisogna praticarle le materie Stem, non raccontarle. Credo che le nostre università stiano lavorando molto bene. Sono tutte materie importantissime se mescolate anche con quelle umanistiche, perché mai come ora la materia tecnica deve essere mitigata anche da contesti bioteci, filosofici, faccio l'esempio dell’intelligenza artificiale o della robotica". Sull'intelligenza artificiale, il ministro ha aggiunto: "Sto guardando a questo tema con grande ottimismo, estrema positività e naturalmente in maniera proattiva. È un detonatore, acceleratore, velocizzatore di qualsiasi processo, è una copertura che può essere applicata a diversi ambiti di operatività. Ovviamente, a monte e a valle deve esserci sempre un’intelligenza umana. Quindi, deve essere un’intelligenza artificiale antropocentrica".
Bernini: "Cofinanziamo dottorati per ricercatori in azienda" - "Noi abbiamo organizzato tante iniziative con le imprese: infrastrutture strategiche di ricerca che mettono insieme università, enti di ricerca e imprese per fare ricerca anche applicata e industriale. È importante fare quelle famose contaminazioni positive tra pubblico e privato, che funzionano di più perché mettono la garanzia del pubblico con l'agilità e la capacità di intercettare il mercato del privato. Cofinanziamo dottorati per mandare i ricercatori universitari all'interno delle aziende. È un modello che non aveva funzionato all'inizio perché era un po' come un matrimonio per procura: i due soggetti non si incontravano prima. Abbiamo creato le condizioni perché ciò avvenisse. Il nostro dovere è rendere il più ridotto possibile il margine tra la fine della formazione e l'inizio del lavoro. Bisogna creare immediatamente un contatto, ovviamente tenendo conto delle esigenze delle imprese", ha concluso Bernini.
Auto, Urso: "Questione di ore per il nuovo piano di incentivi" - Alla Galleria Colonna è poi arrivato il ministro Urso, che ha annunciato: "Abbiamo realizzato un piano di incentivi auto che ormai finalmente è in dirittura d'arrivo, dopo diversi pareri delle amministrazioni competenti, è questione di ore". "Più risorse a chi rottama un'auto vecchia - ha aggiunto -, più risorse a chi ha un reddito basso, per consentire anche a loro di rottamare l'auto inquinante che ha e comprarsi un'auto ecologicamente sostenibile e, terzo, abbiamo focalizzato gli interventi sui modelli prevalentemente prodotti nel nostro Paese. Per questo possiamo chiamare questo piano incentivi il Piano Italia. Augurandoci che il principale produttore automobilistico italiano, anzi l'unico che abbiamo, Stellantis - ha concluso -, aumenti la produzione nazionale per soddisfare le nostre famiglie".
Urso: "A giorni visite all'Ilva di investitori internazionali" - Urso, ha parlato anche dell'Ilva, dicendo: "Tra pochi giorni inizieranno le visite nelle fabbriche dell'Ilva, a cominciare da Taranto, poi Novi Ligure, Racconigi e Genova, dei potenziali investitori a livello internazionale che sono in grado di far ripartire gli impianti e rilanciare la produzione, per fare del nostro paese un paese leader nella siderurgia green in Europa".
Il parco circolante più vecchio d'Europa - "Il fatto che questo governo in maniera molto meritevole abbia trovato le risorse - 950 milioni che a breve saranno disponibili - per incentivare il ricambio del parco circolante mi sembra veramente straordinario. Il nostro è il parco circolante più vecchio d'Europa, in un Paese che peraltro ha il più alto numero di auto per abitanti. Bisogna quindi incentivare. Come? Facendo un po' quello che ha fatto Macron in Francia. Dare in noleggio a lungo termine alle persone che non hanno la capacità finanziaria di acquistare una macchina nuova, possibilmente ibrida e italiana, con una rata inferiore al costo industriale. Questo è un tema che Aci sta seguendo con enorme interesse", ha commentato il presidente ACI.
Diritto alla mobilità e "povertà dei trasporti" - "Ci deve essere il diritto alla mobilità. C'è, infatti, una nuova povertà: quella dei trasporti. Quindi, serve anche incentivare una modalità di spostamento alternativa all'auto privata. In Italia, c'è già un tasso di motorizzazione tra i più alti - se non il più alto - d'Europa, l'80% degli spostamenti sono fatti in auto e abbiamo visto con quali conseguenze: traffico e incidenti. Quindi, bene gli incentivi alle auto, ma noi dobbiamo garantire la mobilità. E quest'ultima è fatta di tante soluzioni: per le brevi distanze, a piedi, in bici, mezzi pubblici e condivisi. L'auto privata dovrebbe essere l'ultima opzione in una visione di mobilità sostenibile. Questo anche se vogliamo raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che ci impone l'Europa e che anche il Gruppo Ferrovie sta perseguendo. Noi abbiamo un obiettivo di diventare Net Zero al 2040, quindi con 10 anni di anticipo rispetto alle richieste dell'Ue. Ma più che arrivare come Gruppo alla neutralità è importante il contributo che può dare al settore trasporti il Gruppo in sé perché spostando viaggiatori più sui mezzi collettivi e condivisi si contribuisce alla riduzione delle emissioni del settore", ha spiegato Radice.
Formazione digitale - Infine, Abate è intervenuto per parlare di formazione digitale: "Stiamo assistendo a un cambiamento di interesse e di necessità da parte degli studenti. C'è un po' un cambiamento generazionale. La richiesta principale di formazione è nel campo digitale. Non è soltanto una questione prettamente tecnica; ormai, infatti, il digitale pervade le materie umanistiche e sociali. Da questo punto di vista, la formazione a tutti i livelli è fondamentale. Deve avvenire in tutti i momenti della vita. E la formazione digitale è quella più flessibile, quindi quella più adatta a entrare nel mondo del lavoro e a rispondere a esigenze culturali singole. Questo per noi, università in generale e telematica in particolare, significa una sfida, un dovere maggiore di cercare di fornire questa formazione al meglio. Una formazione di qualità, più strettamente legata alle necessità del mondo del lavoro, del territorio e della cultura in generale".