Hanno partecipato alla prima tavola rotonda della tappa di Palermo il ministro Bianchi, Mimmo Turano, Fabrizio Micari, Francesco Bonini, Gianmario Verona, Giuseppe Giglio, Giovanni Arena, Giuseppe Condorelli e Pompei
Futuro della scuola, nuove professioni e ruolo delle imprese. Sono questi i temi dibattuti nel corso della prima tavola rotonda della tappa di Palermo di "Tgcom24Tour", il nuovo format itinerante di Tgcom24 che porta l'informazione economica sul territorio. Ospiti dell'incontro il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, l'assessore alle Attività produttive della Regione Mimmo Turano, il rettore dell'Università di Palermo Fabrizio Micari, il rettore dell'Università Lumsa Francesco Bonini, il rettore dell'Università Bocconi Gianmario Verona. E ancora: Giuseppe Giglio, ad di Giglio.com, Giovanni Arena, presidente del Gruppo Arena e neo presidente nazionale del gruppo Vegè, il cavaliere Giuseppe Condorelli, ad di Condorelli e Fabio Pompei, ceo di Deloitte.
Bianchi: "Se non si investe nella formazione non solo dei ragazzi ma anche degli adulti il Paese non può recuperare" - "I dati Invalsi certificano due cose: il peggioramento della situazione negli ultimi due anni ma anche che già da prima la situazione era diseguale in Italia, soprattutto con grandi differenze tra Nord e Sud certificate in due modi interessanti. Da una parte gli abbandoni espliciti, cioè i ragazzi che non finivano il corso, e dall'altra gli abbandoni impliciti, i ragazzi che finivano il corso ma non avevano le competenze adeguate. E' chiaro, quindi, che stiamo affrontando un problema di lungo periodo che il periodo di isolamento, di chiusura ha peggiorato. Problema che va affrontato con tutto il respiro di un cambiamento strutturale del Paese. Su questo deve agire il Pnrr", ha spiegato Bianchi.
"Ritornare ad avere molto chiaro che se non si investe nella scuola in maniera adeguata, se non si investe nella formazione non solo dei ragazzi ma anche degli adulti il Paese non può recuperare. Quindi leggiamo bene i dati Invalsi - ha detto ancora Bianchi -, non diamo tutta la colpa a questi due anni. Questi due anni hanno messo drammaticamente a nudo i problemi che avevamo anche prima. Li stiamo affrontando. Torniamo a porre la scuola al centro di tutta la nostra attenzione, di tutto il nostro Paese. E' tempo di fare una riforma della scuola".
L'università - A parlare di università sono stati i rettori ospiti. "Le iscrizioni sono in crescita e, dunque, i dati sono positivi. Diventa importante mettersi in una logica di continuo apprendimento. Dobbiamo aumentare la scolarizzazione e fare una battaglia culturale per aumentare anche le iscrizioni", ha dichiarato Verona. Dello stesso parere è Micari, che ha detto: "Noi siamo la grande università statale della Sicilia occidentale. Dobbiamo far crescere i laureati e guardare all'innovazione. Negli ultimi anni siamo riusciti a farlo. C'è una situazione di crescita, un grande interesse verso l'università". "Nel sistema italiano ci sono tante università diversamente collocate sul territorio, statali e non statali, c'è insomma un sistema universitario che ha una significativa forza. Per cui, dobbiamo investire sul sistema universitario, affinché ciascun soggetto sia messo in grado di fare il proprio compito. Quindi ci siano poche regole, ma ben chiare, per tutti. Inoltre, tutti i saperi devono essere sollecitati a sintonizzarsi sul cambiamento. Quindi non solo fare nuove lauree su nuove frontiere, su nuove professioni. Ma dobbiamo anche rinnovare le Lettere, su cui abbiamo un'eccellenza in Italia, le archeologie, la giurisprudenza, l'economia", ha sottolineato invece Bonini.
Giovani, formazione e impresa - A parlare di giovani, formazione e impresa sono state le eccellenze del territorio. "Nella nostra azienda abbiamo un centinaio di ragazzi, l'85% dei quali non raggiunge i 40 anni - ha spiegato Giuseppe Giglio - Un team di talenti che formiamo anche grazie ad accordi con le università. Facciamo una selezione sulla base della preparazione lato tecnologia e lato style (Giglio.com è, infatti, una tech company prestata al mondo dell'abbigliamento). Siamo affamati di talenti e quando questi arrivano dalla nostra terra siamo molto contenti, essendo legati al nostro territorio e ai nostri giovani".
"I giovani in azienda sono circa il 35% della forza lavoro. Mio padre, fondatore dell'azienda, è sempre stato vicino ai giovani, che rappresentano il futuro non solo della società ma anche del mondo imprenditoriale - ha affermato invece il cavaliere Condorelli - E' molto importante il collegamento tra il mondo accademico e quello della produzione".
"Il nostro è un gruppo imprenditoriale familiare, siamo alla quarta generazione. Contiamo circa 2.600 lavoratori, di cui il 42% sono donne e l'età media è di circa 44 anni con il 48% di forza lavoro di giovani", ha invece raccontato Arena.
Imprese e istituzioni - Come si aiutano le imprese a crescere? "L'istituzione può fare tanto - ha dichiarato l'assessore Turano -. Abbiamo finanziato tante imprese, però tante cose non hanno funzionato. Allora, forte di quella esperienza, stiamo provando a correggere il tiro per la prossima programmazione".
"Quello che serve oggi alla Sicilia è la sburocratizzazione della macchina amministrativa della Regione e dei territori e strutture e infrastrutture che consentano alle imprese di essere sempre più competitive sul territorio", ha concluso Arena.