le azioni intraprese dell'assessorato alle Attività produttive

Covid, la Regione Siciliana e gli aiuti alle imprese colpite dalla pandemia

Dal "Bonus Sicilia - aree urbane" al "Fondo per la ripresa artigiani". Sempre nell'ambito delle azioni intraprese dell'assessorato alle Attività produttive, a inizio luglio, sono stati firmati i decreti di riconoscimento dei 13 distretti produttivi siciliani

26 Lug 2021 - 12:56
 © Ufficio stampa

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Quaranta milioni di euro per sostenere le imprese artigiane siciliane colpite dall'emergenza Covid previsti dal "Fondo per la ripresa artigiani". L'iniziativa è stata presentata il 13 luglio nella sala Giovanni Bonsignore dell'assessorato Attività produttive della Regione Siciliana dall'assessore Mimmo Turano, dal commissario straordinario della Crias, Giovanni Perino, e dalla direttrice della Crias, Lorenza Giardina. Si colloca sempre in ambito di aiuti alle imprese in tempo di Covid il "Bonus Sicilia - aree urbane" - il contributo a fondo perduto con il quale la Regione Siciliana sostiene il sistema produttivo colpito dalla pandemia di Palermo e Bagheria, Messina, Enna e Caltanissetta, Ragusa, Modica e Agrigento - per il quale sono state 14.132 le domande trasmesse online dall'1 al 13 luglio.

Artigiani, bandi Crias per le imprese - Si tratta di due bandi, uno da 6 milioni di contributi a fondo perduto, l'altro da 34 milioni di euro a valere sul Fondo regionale di sviluppo europeo Po Fesr Sicilia 2014-2020 per finanziare progetti di investimenti volti a migliorare la competitività delle imprese, introduzione di soluzioni innovative e miglioramento delle strategie commerciali: queste risorse potranno finanziare oltre 5mila imprese artigiane dotate dei requisiti necessari.

"Con questi due bandi del fondo ripresa artigiani raggiungiamo un duplice risultato - ha detto l'assessore Turano - il primo è quello di essere realmente al fianco delle imprese artigiane siciliane duramente provate dalle chiusure dei mesi passati, ma che adesso hanno bisogno di liquidità per affrontare la ripresa. Il secondo risultato non trascurabile riguarda la Crias, che abbiamo pienamente messo a regime negli anni passati e che adesso può e deve essere un player importante e affidabile nel campo del credito agevolato per il mondo artigiano".

Sarà infatti la Crias, la Cassa regionale delle Attività produttive, ente in house della Regione Siciliana, a gestire l'erogazione del contributo volto a dare ossigeno alle imprese artigiane che hanno ridotto il loro fatturato, ma anche a incrementare la produzione, introdurre innovazioni e garantire una formazione specialistica. A beneficiare del finanziamento saranno le imprese artigiane con sede legale o operativa in Sicilia, iscritte all'Albo delle imprese artigiane presso le Camere di commercio e che non risultano sospese o inattive, che non siano in stato di liquidazione o fallimento, con un numero di addetti non superiore a 5 e un utile netto al 2019 fino a 30 mila euro.

Le domande - Le domande per il primo bando dei contributi a fondo perduto possono essere presentate dal 4 agosto 2021 e saranno valutate con procedura automatica; quelle del secondo bando per il finanziamento dei costi del progetto a partire dal 7 settembre 2021, e seguiranno una procedura valutativa a sportello. In entrambi in casi le istanze vanno inviate entro le suddette scadenze, attraverso la piattaforma dedicata sul sito della Crias.

"Bonus Sicilia - aree urbane" - "Sono molto soddisfatto - ha commentato l’assessore Turano -. Il nostro obiettivo era quello di mettere in campo una procedura semplice e veloce per raggiungere le microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi delle aree urbane a cui erano originariamente destinati gli altri 25 milioni di euro che costituiscono la dotazione finanziaria del bando. Nei prossimi giorni procederemo con i controlli al termine dei quali procederemo entro i successivi venti giorni a erogare tutti i contributi".

Secondo i dati elaborati da InfoCamere le oltre 14mila domande presentate tra il primo e il tredici luglio provengono per il 60 per cento da imprese individuali e toccano ben 634 codici ATECO diversi. Il maggior numero di istanze è stato trasmesso da imprese di costruzioni, seguite da saloni di barbiere e parrucchiere, da ristoratori con somministrazione e bar.  L’Area urbana di Palermo si è confermata, rispetto alle prime rilevazioni, la prima in termini di domande trasmesse con ben 5.493 istanze. Al secondo posto Messina con 3.119 istanze seguita da Ragusa (1.532), Modica (1.163), Caltanissetta (1.037), Agrigento (632), Bagheria (599) ed Enna (557). 

Riscontri ampiamente positivi anche dall’Help desk creato per risolvere alcuni casi particolari e garantire a tutte le imprese l’invio della domanda. Il presidio di assistenza ha seguito la gestione di  2.329 richieste di cui 1.021 ricevute via mail e 1.308 per telefono. Il contributo è previsto per tutte le istanze in regola presentate entro i termini e sarà concesso per un importo massimo di cinquemila euro sulla base della dotazione finanziaria assegnata a ogni comune diviso il numero di istanze ammesse.

Firmati i decreti di riconoscimento dei 13 distretti produttivi siciliani - Sempre nell'ambito delle azioni intraprese dell'assessorato alle Attività produttive, a inizio luglio, sono stati firmati i decreti di riconoscimento dei 13 distretti produttivi siciliani. Nel corso di una conferenza stampa all’assessorato Attività  produttive l’assessore Mimmo Turano ha firmato e consegnato i decreti e ha presentato la nuova geografia dei distretti. 

I distretti tra rinnovi e nuovi riconoscimenti sono tredici distribuiti su tutto il territorio regionale: a Catania il Distretto Agrumi di Sicilia, sempre nella provincia etnea ci sono il Distretto del Ficodindia di Sicilia a San Michele di Ganzaria e il distretto della pietra lavica di Belpasso, a Palermo si trovano invece Distretto Meccatronica, il Distretto della moda Mythos e il Distretto nautico del Mediterraneo, nell’elenco ancora il Distretto Pesca e Crescita Blu a Mazara del Vallo, a Ragusa il Distretto orticolo sud-est Sicilia insieme al Distretto Lattiero Caseario, il Distretto Ecodomus specializzato nella filiera edilizia e delle energie rinnovabili a Licata, nel nisseno a Mazzarino ha sede il Distretto Frutta secca di Sicilia mentre il Distretto Filiera delle Carni sorge a Messina e a Siracusa il Distretto ortofrutticolo di qualità.

I distretti produttivi, che vedono la luce nel 2005, vengono istituiti dalla Regione con l’obiettivo di far lavorare le filiere produttive per sistemi integrati in grado di darsi una programmazione a livello territoriale incentivandoli con specifici fondi. I tredici distretti riconosciuti mettono in rete 976 imprese siciliane.

"Quando mi sono insediato ho trovato una situazione dei distretti produttivi davvero critica - ha sottolineato l’assessore Turano - al 2017 il sistema dei riconoscimenti era praticamente bloccato e non si era proceduto ai rinnovi o a nuove istituzioni determinando conseguentemente una sorta di limbo per i distretti produttivi. Con il presidente Musumeci abbiamo ripreso il dialogo e il confronto con i distretti ma soprattutto abbiamo messo in campo tutti gli strumenti amministrativi necessari per far ripartire i distretti puntando anche ad un sostanziale riordino che ci ha permesso di evitare doppioni e sovrapposizioni all’interno delle filiere". 

Fondamentale per la ripartenza del sistema è stata la revisione delle procedure previste per i riconoscimenti messa a punto dagli uffici del Dipartimento Attività produttive. Grazie al nuovo iter avviato nel febbraio scorso vengono eliminate le criticità che avevano determinato lo stallo delle pratiche di riconoscimento: nello specifico oltre ad un adeguamento dei criteri di valutazione, il nucleo di valutazione precedentemente previsto viene sostituito da una commissione di valutazione interna al Dipartimento Attività produttive e si amplia dal prossimo rinnovo il riconoscimento temporale dei distretti da tre a cinque anni.

Nel corso della conferenza stampa Turano si è soffermato anche sulle prospettive: "Il distretto produttivo è espressione della capacità del sistema delle imprese e delle istituzioni locali di sviluppare una progettualità strategica che riguardi anche la prossima programmazione comunitaria. In questo senso per favorire il dialogo abbiamo istituito un ufficio apposito per i distretti presso il dipartimento Attività produttive che è coordinato dal dott. Aldo Brancato e riattiveremo la Consulta dei Distretti che è l’organismo di coordinamento e concertazione dei distretti. Non vogliamo limitarci a far ripartire il sistema ma siamo intenzionati a dargli nuova vitalità".

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