Il Gruppo punta ad accrescere la leadership nell’elettrificazione dei consumi, nello sviluppo delle rinnovabili e nell’economia circolare
Dopo un 2023 da record, A2A ha presentato il nuovo Piano Strategico 2024-2035: il cui cardine è la transizione ecologica, con i due pilastri economia circolare e transizione energetica che guidano un piano di investimenti da 22 miliardi di euro in dodici anni, focalizzato su infrastrutture, persone e imprese e decarbonizzazione.
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Con l’obiettivo di contribuire al raggiungimento dei target nazionali e internazionali di decarbonizzazione in un contesto che vede il cambiamento climatico, l’inquinamento e lo spreco di risorse come fattori sempre più impattanti sulla qualità della vita, A2A punta ad accrescere la leadership nell’elettrificazione dei consumi, nello sviluppo delle rinnovabili e nell’economia circolare.
Nell’ambito dell’economia circolare, il gruppo prevede circa 6 miliardi di euro di investimenti, destinati al trattamento e chiusura del ciclo dei rifiuti, al ciclo idrico integrato e al teleriscaldamento. A2A mira a rafforzare la propria leadership nazionale nel settore ambientale attraverso il potenziamento e la realizzazione di nuove infrastrutture per i rifiuti urbani e industriali, arrivando a trattarne oltre 7 milioni di tonnellate al 2035 (da 5,5 milioni nel 2023) grazie a circa 4 miliardi di nuovi investimenti. Al continuo impegno del gruppo per azzerare il conferimento in discarica, si aggiunge l’obiettivo di favorire la chiusura del ciclo dei rifiuti con la loro trasformazione in prodotti End-of-Waste nelle filiere di legno, plastica, ceneri, vetro, carta e compost. Un’ulteriore linea di sviluppo del nuovo piano riguarda il trattamento dei rifiuti industriali che, grazie a un nuovo modello commerciale e operativo integrato e digitalizzato, permetterà di incrementare il trattamento di tali rifiuti a 2,4 milioni di tonnellate a fine Piano (da 1,1 milioni di tonnellate nel 2023) grazie ad investimenti per circa 1,4 miliardi.
Elemento centrale nel nuovo piano si conferma la tutela della risorsa idrica, su cui il gruppo ha investito molto negli ultimi anni (130 euro per abitante servito nel 2023, circa il doppio della media italiana registrata nel biennio 2022-23). I 700 milioni di euro previsti in arco piano, porteranno la RAB e l’EBITDA del comparto rispettivamente a 1 miliardo di euro (da 0,5 miliardi di euro nel 2023) e a oltre 100 milioni di euro al 2035.
Oltre il 70% degli investimenti previsti entro il 2030 è autorizzato o già in corso di realizzazione, inoltre, il 78% degli investimenti risulta ammissibile al regolamento Ue sulla tassonomia. Sul fronte della politica di dividendi è prevista una crescita annua di almeno il 3% nel periodo di piano. La rab reti elettriche è attesa a 3,4 miliardi di euro a fine 2035, grazie a investimenti e all’espansione del perimetro di gestione, in crescita media annua di oltre il 10%. Inoltre l’ebitda è atteso a 2,2 miliardi al 2026 e superiore a 3,2 miliardi di euro a fine arco del piano, l’utile netto ordinario sarà pari a 0,6 miliardi nel 2026 e maggiore di 1 miliardo al 2035, mentre il rapporto pfn/ebitda è atteso inferiore a 2,8 volte in arco di piano.
2023, anno record
A2a ha chiuso il 2023 con un utile netto di 659 milioni di euro, in crescita del 64% rispetto ai 401 milioni del 2022. I ricavi, spiega il Gruppo in una nota, ammontano a 14.758 milioni (-36%) rispetto all’esercizio 2022 a seguito delle dinamiche ribassiste dei prezzi delle commodities, l’utile netto ordinario è di 635 milioni (+67%), il margine operativo lordo ordinario di 1.930 milioni (+30%), il risultato operativo netto si attesta a 1.017 milioni (+49%) e gli investimenti organici sono pari a 1.376 milioni (+11%).
La posizione finanziaria netta si attesta a 4.683 milioni (4.258 milioni al 31 dicembre 2022)corrispondente a 2,4 volte il rapporto di Pfn/Ebitda in riduzione dal 2,8 volte del 2022. Il cda ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti un dividendo di 0,0958 euro per azione in aumento del 6% rispetto al dividendo distribuito lo scorso anno (0,0904 euro). Per quanto riguarda la transizione energetica, da registrare le acquisizioni di veicoli societari finalizzati allo sviluppo di nuovi parchi fotovoltaici in Friuli Venezia Giulia e in Veneto per complessivi 80MW; 428 GWh di energia rinnovabile prodotta da fonte eolica, +71% rispetto all’anno precedente, grazie alle acquisizioni effettuate nel 2022 e all’avvio dell’impianto di Matarocco e la crescita della base clienti nel segmento energy retail: +420 mila rispetto al 31 dicembre 2022.
"Grazie al contributo di tutte le Business Unit e Aziende del Gruppo, abbiamo concluso il 2023 con i risultati migliori di sempre e un utile netto in aumento del 64% rispetto al 2022. - ha commentato Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A - Nel corso dell’anno abbiamo accelerato sugli investimenti per il miglioramento e il potenziamento delle reti elettriche di distribuzione, la crescita della produzione rinnovabile -in particolare da eolico e fotovoltaico-, la flessibilità degli impianti di generazione e il recupero di materia ed energia. Abbiamo proposto un dividendo di 0,0958 euro per azione, pari a 300 milioni di euro, con una crescita del 6%. Sono traguardi importanti che è stato possibile raggiungere grazie al lavoro e alla dedizione di tutte le nostre persone. Siamo pronti a proseguire con lo stesso impegno per contribuire a dotare il Paese di infrastrutture strategiche per la transizione ecologica".
Parola chiave: sostenibilità
La sostenibilità continua a indirizzare la strategia anche del nuovo piano, con l’obiettivo di generare valore, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico-finanziario. In tale ottica, uno dei punti chiave è quello di realizzare infrastrutture sui territori per coinvolgere e supportare persone e imprese nella transizione energetica e in modelli virtuosi di economia circolare.
La decarbonizzazione caratterizza l’intero piano: viene confermato l’obiettivo al 2030 dichiarato nel primo Piano decennale (2021-2030) e rafforzato il target al 2035, con una previsione di riduzione del fattore emissivo complessivo di gruppo del 65% rispetto al valore del 2017. Un risultato raggiungibile grazie ad azioni concrete, come ad esempio la diminuzione della generazione da cicli combinati (CCGT), l’avvio di un impianto di Carbon Capture e l’azzeramento delle emissioni scope 2 per l’acquisto di energia. Il terzo elemento chiave del Piano è lo sviluppo in logica future-fit, che allinea gli investimenti ai principali macrotrend di mercato e ottimizza il rischio-rendimento, puntando sui business che guideranno il futuro del settore.