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Al via l'Assegno di inclusione dell'Inps: partiti i primi pagamenti, i prossimi il 15 febbraio

Dal Reddito di cittadinanza all’Adi, ecco come sono cambiate le misure di sostegno sociale: ne parla il Commissario Straordinario dell’Istituto, Micaela Gelera

26 Gen 2024 - 10:10
inps © Ansa

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Venerdì 26 gennaio sono partiti i primi pagamenti per l’Assegno di inclusione, la nuova misura di sostegno sociale definita dal Governo ed erogata dall’Inps. Le erogazioni hanno riguardato 287mila famiglie: delle prime 418mila richieste arrivate entro i primi giorni di gennaio, complete di Patto di attivazione digitale, e già sottoposte a controlli preventivi; poco più di un quarto (117.461) sono state “respinte per mancanza di requisiti”: il motivo, ha spiegato l’Istituto, è stato soprattutto “l’esito negativo sopra soglia sulla Dsu, Dichiarazione sostitutiva unica, il superamento delle soglie di reddito e l'omessa dichiarazione dell'attività lavorativa”. Il pagamento medio è stato di 645 euro a nucleo familiare.

Sulle polemiche in merito al numero di richiedenti, che è nettamente inferiore rispetto alla platea di percettori del Reddito di cittadinanza - misura definitivamente cessata nel 2024 – è intervenuto anche il Commissario Straordinario dell’Inps, Micaela Gelera, secondo la quale “non è utile fare confronti numerici tra il vecchio Reddito di cittadinanza e le nuove misure, che tra l’altro vengono erogate solo previo controllo”, par varie motivazioni.

In primo luogo ricordiamo che i primi pagamenti hanno riguardato le domande presentate a partire dal 18 dicembre fino ai primi di gennaio, un periodo nel quale si sono concentrate le festività natalizie, quindi bisognerà per ADI attendere che la misura arrivi “a regime” ma soprattutto perché “si stanno tentando confronti tra numeri che riguardano periodi storici e quindi contesti economico-sociali diversi”.

© Ufficio stampa

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Micaela Gelera

 
Ad esempio, rileva, “i nuclei percettori di almeno una mensilità del Reddito di cittadinanza hanno raggiunto i numeri più elevati nel 2021, in pieno regime pandemico, confermando la finalità di sostentamento della misura nel periodo economico di maggiore crisi e registrando poi una flessione tra il 2022 e il 2023. Le nuove misure operano in un contesto assolutamente differente, con un numero di nuovi occupati decisamente significativo e con contratti prevalentemente a tempo indeterminato”.

Inoltre, chiarisce il Commissario Straordinario dell’Inps, “le nuove misure non nascono come sostitutive del Reddito di cittadinanza, ma per avviare un nuovo percorso con un approccio complessivo alle necessità di una parte della popolazione”. Dietro queste due misure c’è un progetto per l’inclusione sociale e lavorativa che è la piattaforma SIISL (Supporto Informatico per l’Inclusione Sociale e Lavorativa), voluta dal Ministro del Lavoro e messa a punto dall’INPS, in continua evoluzione, che non solo ha permesso di ricondurre a una sintesi nazionale le venti realtà regionali ma genererà un circuito virtuoso tra formazione, lavoro e reti di protezione sociale: “La piattaforma mette in rete, cittadini, famiglie, servizi sociali, regioni, centri per l’impiego, ministero del lavoro, enti locali, Anpal e soggetti privati quali Enti formatori e Agenzie per il lavoro, favorendo un interscambio di informazioni; attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale saremo in grado di processare le informazioni presenti per consentire al decisore politico di attuare misure finalizzate a ridurre il miss match tra domanda e offerte di lavoro, soprattutto andando a verificare le situazioni nelle quali esistono distanze logistiche, gap formativi, scarse proposte di lavoro”.

È questo il vero cambio di paradigma rispetto al passato.

È bene ricordare infine, che all’interno dei nuclei richiedenti ADI, i componenti che non hanno carichi di cura e responsabilità genitoriali, non rientrando nel coefficiente da applicare al reddito familiare per la misura del beneficio, possono fare domanda di SFL e, in presenza dei requisiti e in caso di accesso ad una politica attiva, ricevere l’assegno di accompagnamento al lavoro.

Il 15 febbraio saranno poste in pagamento le domande presentate, con PAD sottoscritto, entro fine gennaio e che hanno superato i controlli, il pagamento della seconda mensilità per tale contingente (quella relativa al mese di febbraio) sarà effettuata il 27 febbraio e così via per i mesi successivi. 

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