l'unione fa la forza

Ecco il 50&50: una leggenda in bottiglia nata in una cena

Resta uno dei Supertuscan più apprezzati, vini rossi “inventati” in Toscana quasi mezzo secolo fa

14 Ott 2024 - 11:32
 © Ufficio stampa

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Toscana, fine anni Ottanta, Raffaele Rossetti ed Ettore Falvo condividono una lunga amicizia e la stessa passione, entrambi imprenditori e produttori vinicoli, Rossetti presso la cantina Capannelle a Gaiole in Chianti, Falvo per Avignonesi a Montepulciano. I due spesso scherzano su quale città sia più bella Siena o Montepulciano, su quale squadra vincerà il campionato e su quale rosso sia più buono, quello prodotto da Capannelle o quello di Avignonesi.

Spinti da uno spirito di goliardia e un po’ di competizione, i due si incontrano per una delle loro solite cene tra amici, ed entrambi portano i propri vini, Raffaele il suo Sangiovese ed Ettore il suo Merlot. Tra una risata e l’altra, e forse anche dopo diversi bicchieri, decidono di unire i loro due vini in un unico calice: così nasce il 50&50, una delle alleanze più rinomate nel settore vinicolo italiano.

Il risultato lascia tutti piacevolmente sorpresi, ed entrambe le cantine decidono di produrre, nel 1988, la prima bottiglie di 50&50, nome semplice ma chiaro: 50% vino Sangiovese prodotto da Capannelle, 50% Merlot prodotto da Avignonesi. Da allora il processo non viene più modificato: entrambe le aziende continuano ad oggi a coltivare e vinificare separatamente, in modo che ogni annata produca un blend unico e ricco di sapori intrinsechi ai due diversi, anche se vicini, territori.

Gli anni passano, le aziende si espandono e vengono acquisite da realtà internazionali (la famiglia Anglo-Americana Sherwood acquista Capannelle e la Belga Virginie Saverys Avignonesi), ma il rispetto per la tradizione rimane.

A precedere la Milano Wine Week, e la storica “Vendemmia” Milanese, questo vino si riconferma un Supertuscan leggendario. A distanza di più di trent’anni a gustarlo, e celebrarlo, infatti non sono più solo i due produttori insieme ai propri amici seduti intorno a un tavolo ma un pubblico di stimati professionisti, guidati dai due amministratori delegati delle rispettive realtà: Matteo Giustiniani (CEO di Avignonesi) e Manuele Verdelli (CEO di Capannelle), nello storico locale meneghino Sant’Ambroeus. Tradizione, amicizia e passione sono quindi gli ingredienti principali di questo vino che ad oggi continua ad essere simbolo di come la memoria e il rispetto delle proprie radici siano la formula vincente per un classico intramontabile.

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