A Roma

Il 7° Business Care International Award celebra l'Italia contemporanea nel mondo

Il 13 marzo alla Camera dei Deputati il premio che valorizza le eccellenze tricolori e internazionali. Massimo Veccia, presidente onorario: "Celebriamo gli italiani coraggiosi che contribuiscono a diffondere un'immagine contemporanea del nostro Paese"

12 Mar 2025 - 12:21

La storica Sala della Regina della Camera dei Deputati ospiterà il 13 marzo la settima edizione del Business Care International Award, evento prestigioso che quest'anno coincide anche il 15° anniversario della fondazione di Learn Italy New York, prima scuola privata di italiano nella Grande Mela. 

Il premio, che si svolge alternativamente a Roma e a New York e rappresenta ormai un appuntamento importante a livello generalista e per gli addetti ai lavori della comunicazione, è un importante riconoscimento per personalità che si sono distinte per il loro contributo nei rispettivi ambiti professionali, contribuendo ad accendere una luce sul nostro straordinario Paese.

Il 7° Business Care International Award celebra l'Italia contemporanea nel mondo

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Un premio per gli "Italiani coraggiosi" - In occasione dell'evento abbiamo intervistato Massimo Veccia, presidente onorario del premio e fondatore di Learn Italy New York, per comprendere meglio il significato e gli obiettivi di questa iniziativa.

Cos'è il Business Care International Award?

Il premio è stato fondato a New York circa 7 anni fa. Quest'anno celebriamo la settima edizione, che coincide con il 15° anniversario di Learn Italy New York, la prima scuola privata di italiano aperta nella Grande Mela. Il premio nasce con l'intento di dare un'immagine dinamica efficiente e concreta del “fare Italiano”. Molto lontana dagli stereotipi del passato.

Perché avete sentito l'esigenza di creare questo riconoscimento?
Volevamo fare qualcosa di un po’ diverso rispetto agli altri riconoscimenti, abbiamo pensato di premiare chi in quel momento stava osando e magari era su un aereo per portare il suo sogno, il suo progetto nel mondo. Non “un Premio di amici in salotto”(come a volte accade), ma piuttosto un premio di “amici che si conoscono nella trincea del fare”. Che cercano di conquistarsi un posto nel mondo e che pur sbagliando e spesso fallendo si sono rialzati, e a volte hanno reso il mondo un posto un po’ migliore.

Chi sono i premiati di questa edizione?

Quest'anno premiamo diverse personalità di spicco: Mauro Crippa, Direttore generale dell’informazione Mediaset, riceverà il Business Care lnternational Award per il suo straordinario contributo allo sviluppo dell'informazione e alla crescita del Gruppo Mediaset in Italia e in Europa. Avremo poi il Ministro dell'Istruzione e della Gioventù maltese Clifton Grima che riceverà il premio "Friends of Italy". Sarà premiato per i suoi straordinari meriti imprenditoriali Alfredo Romeo, innovatore che ha recentemente inaugurato uno degli hotel più belli al mondo secondo il "New York Times". Ci saranno inoltre Piero Sansonetti, direttore de "L'Unità", il garantista per antonomasia, Pierluigi Vercesi storico giornalista del "Corriere della Sera" e legato a molte altre bellissime invenzioni giornalistiche, Debora Rosciani top speaker del "Sole 24 Ore" e Benedetta Rinaldi, giornalista Rai e divulgatrice nel programma Elisir.

Chi fa parte della giuria?
Abbiamo una giuria internazionale di grande prestigio, composta da Fabrizio Ferragni, già Direttore Rai Italia Offerta Estero, Paolo Liguori, Direttore Mediaset, Silvana Mangione, Vice Segretario Generale CGIE a New York, Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri nel Mondo, e Alberto Milani, Presidente della Italy America Chamber of Commerce a New York.

In un contesto internazionale caratterizzato da tensioni e divisioni, qual è secondo lei il ruolo degli italiani?
L’Italia ha in questo momento storico un’occasione eccezionale. Siamo generalmente ammirati e benvoluti (e parlo ovviamente per esperienze personali e di amici) sia dagli Americani, dei quali siamo un po’ i padri e un po’ i figli allo stesso tempo, sia dai Russi, che in quanto popolo colto, amano la nostra musica, la nostra letteratura. Come noi del resto amiamo le loro arti e i loro grandi scrittori. Abbiamo tutti negli occhi e nel cuore l’Ermitage di San Pietroburgo.

A cosa è dovuta questa simpatia trasversale per gli italiani?

In America c'è un substrato di italianità enorme, soprattutto nelle città dell'Est come New York, Philadelphia, Boston, Miami, ma ci sono comunità italiane anche a Kansas City, St. Louis, Memphis e nei posti più impensabili. Noi italiani abbiamo contribuito a fondare l'America, non solo perché l'abbiamo scoperta, ma perché abbiamo portato con noi qualche ombra ma soprattutto tante luci: la nostra cultura, l’arte, il cibo e un certo modo di vivere che prima non c'era. Non solo: pure quel modo di stare all'aperto, all'aria aperta, che è diventato parte della cultura americana. E grazie al sapere, alla scienza e alla bellezza che ci contraddistinguono ci facciamo apprezzare, pur con le dovute eccezioni, per la nostra grande dedizione al lavoro e all’obiettivo.

Come definirebbe gli italiani che hanno successo all'estero?
Non mi piace parlare di "cervelli in fuga", un’espressione che mi mette a disagio. In altre interviste ho coniato la frase "cervelli in viaggio" che ha avuto un certo successo in giro per il mondo, la preferisco. Nessuno nel mondo si aspetta un cervello "depresso" che arriva dall'altra parte del mondo, perché è in fuga. Ma poi in fuga da cosa?

Anch’io in teoria sarei stato in fuga: invece ero semplicemente in volo, con un sogno in tasca che con tanta fatica e tante delusioni credo di aver realizzato anche se "il viaggio" non finisce davvero mai. Per fortuna! Per questo Io li chiamo "cervelli in viaggio", anime inquiete che cambiano idea, che hanno coraggio o quanto meno voglia di apprendere, lavorare ed esplorare.

Il coraggio è una caratteristica fondamentale: noi italiani siamo coraggiosi; quanti imprenditori italiani sono andati all'estero con niente e sono riusciti a lanciare realtà di successo creando benessere impensabile intorno a loro e più lontano. Sorprendendo il mondo. Una per tutte, la storia di Amadeo Giannini purtroppo poco nota: di origini Liguri creò la Bank of Italy per aiutare gli emigrati italiani. Sarebbe diventata la Bank of America, oggi una delle banche più grandi del mondo.

Qual è la vera mission del Business Care International Award? In cosa vuole distinguersi?
Sarò felice e completamente aderente e fedele alla nostra "missione" se ognuno dei partecipanti, se chi ci legge o ci guarderà in tv, si sentirà libero di condividere progetti e idee con noi, che siamo e restiamo un’agenzia di comunicazione e pubbliche relazioni internazionali, idee e progetti che possano incontrare i nostri obiettivi etici e concreti. Mi piacerebbe che la nostra comunità, la nostra audience diventasse davvero parte attiva di questo grande progetto. Per esempio saremmo felici di ricevere proposte da parte di ogni volenteroso, vorremmo che nuove figure si facessero avanti e si candidassero al Premio insieme ai grandi players globali, ma anche che candidassero persone speciali e coraggiose della loro cerchia sociale o di affari. Persone che incarnino i nostri valori etici, culturali e di "Business buono". Individui, aziende, brand, che possano diventare presto, loro stessi destinatari del Business Care International Award. La nostra Giuria si incaricherebbe di valutare tutte le candidature ritenute compatibili. Questo è il mio obiettivo.

Come vede il futuro delle relazioni Italia-Usa, soprattutto in ambito economico?
Credo che queste relazioni non cambieranno di molto, ma potrebbero perfino migliorare se la nostra classe dirigente saprà far tesoro di questo momento speciale. Altri hanno saputo giocare le loro carte ballando sull’Atlantico in passato, forse non sarebbe immorale e anzi sarebbe anche giusto saper farlo anche noi. Ma qui ci vogliono idee chiare e carattere fermo. Ripeto, godiamo di grande considerazione e simpatia da Occidente a Oriente, questo momento difficilmente tornerà. La nostra forza sta nella capacità imprenditoriale e nel coraggio di innovare. Gli italiani hanno dimostrato di saper eccellere come imprenditori, professionisti e innovatori in ogni angolo del pianeta, portando creatività e visione in diversi settori. Questo spirito intraprendente rappresenta un vantaggio competitivo importante in un momento di trasformazione globale come quello che stiamo vivendo. Questa volta molto è nelle nostre stesse mani e il Business Care International Award tifa sempre per il ruolo degli italiani nel mondo ma anche per un mondo migliore. Ci troverete sempre a sostenere questo.

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