settore immobiliare

Il settore degli affitti brevi ha dato vita a un'associazione per tutelarsi dalla crisi

L'Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi nasce dall'iniziativa delle cinque aziende italiane più attive e ha lo scopo di dare rappresentanza istituzionale agli imprenditori di un mercato che vale 10 miliardi di euro l'anno

27 Ott 2020 - 18:32
 © Ufficio stampa AIGAB

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Dare rappresentanza istituzionale alla categoria degli imprenditori che operano in maniera legale e professionale nel campo degli affitti brevi (ovvero il turismo professionale in appartamento): questo è l'obiettivo con cui è nata la prima Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi, dall'iniziativa delle cinque aziende più grandi del mercato italiano (Altido, CleanBnB, Italianway, Sweetguest e Wonderful Italy). 

Un settore da 10 miliardi all'anno - “Gli affitti brevi - spiega Marco Celani, ceo di Italianway - pesano per circa 10 miliardi l’anno, di cui circa cinque gestiti da operatori professionali attraverso e-commerce e quindi interamente tracciabili. Gli appartamenti gestiti online sono oltre mezzo milione e le elaborazioni del Centro Studi AIGAB ci dicono che gli operatori tra professionali e non professionali sono tra i 20 e i 30mila, con un indotto nel mondo del lavoro di centinaia di migliaia di persone. Si tratta di numeri importanti. Chiediamo al governo di essere trattati al pari delle altre categorie che compongono la filiera del comparto turismo-hospitality”. 

Il calo dell'occupazione nel 2020 - Le cinque società fondatrici di AIGAB possono vantare un giro di affari di 60 milioni di euro, 5mila case, 300 dipendenti diretti e 1500 nell’indotto. Il valore complessivo annuo delle prenotazioni di case vacanze in Italia è di circa 10 miliardi di euro, di cui circa sei sono intermediati da grandi OTA (Online Travel Agencies), come Airbnb (che da sola ha un giro di affari di 2,2 miliardi). Gli studi realizzati da AIGAB (nelle tabelle sotto) hanno messo però in evidenza che sia a Milano che a Roma, negli ultimi mesi, l'occupazione è calata nettamente rispetto al 2019. Per questo l'associazione ha richiesto un incontro urgente con il governo, che ha annunciato l’intenzione di riformare il settore attraverso norme da inserire in Finanziaria, e ha messo sul tavolo le proprie intenzioni. 

© Ufficio stampa AIGAB

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Le richieste avanzate da AIGAB - In primo luogo l'associazione richiede un prolungamento degli ammortizzatori sociali (FIS e CIG) per il personale dipendente al fine di evitare la dispersione degli investimenti fatti sulla formazione dello staff fino a marzo 2021. È stata poi chiesta la proroga del credito d’imposta del 60% sui canoni di locazione per gli operatori professionali indipendentemente dalla destinazione d’uso degli immobili. La terza istanza è quella di ricevere contributi a fondo perduto sulla base del fatturato perso nel 2020 rispetto al 2019. Infine la categoria vorrebbe ricevere un ampio riconoscimento, sulla base di un codice Ateco, definito nell’ambito del processo di normazione del settore già previsto dal governo mediante audizioni nel processo normativo.

Gli altri obiettivi dell'associazione - AIGBA si propone inoltre di mappare il comparto e incentivarne la professionalizzazione, di promuovere un vacation rental sicuro, diffuso, professionale, legale, flessibile, scalabile, sostenibile, innovativo e capace di seguire gli standard richiesti dal mercato internazionale, prima di tutto nella customer experience.

Una sfida raccolta e portata avanti dai big player dello short term italiano che durante il lockdown, con l’iniziativa benefica #stateacasanostra condivisa con altri a sostegno del personale sanitario mobilitato nel contrastare la pandemia, hanno fatto rete e sperimentato concretamente i risultati positivi che si possono raggiungere tramite un network di professionisti appassionati del loro lavoro.

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