L'obiettivo era stato annunciato nel marzo del 2017
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Findus, azienda leader nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods, annuncia il raggiungimento di un traguardo: il 100% dei suoi prodotti ittici proviene da pesca sostenibile certificata MSC (Marine Stewardship Council) e acquacoltura responsabile certificata ASC (Aquaculture Stewardship Council). Questo obiettivo, annunciato nel marzo del 2017, segna non solo il compimento di un percorso, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo per l’intero settore, consolidando il ruolo di Findus come leader del mercato del surgelato ittico – con circa 20mila tonnellate di prodotto, che equivale al 20% del comparto, per un valore totale di 290 milioni di euro – e punto di riferimento nella sostenibilità ittica e nella protezione dei mari, oceani e delle specie che li abitano. Un comparto, quello dell’ittico surgelato, che ha avuto un buon andamento: secondo IIAS nel 2024 sono state consumate 95.955 tonnellate di pesce surgelato, con una crescita del 3,9% rispetto al 2023.
“Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato, frutto di un notevole impegno organizzativo ed economico. L’approvvigionamento di volumi importanti, come quelli sviluppati da Findus, l’ampiezza e la varietà del nostro portafoglio di prodotti ittici, che vanta oltre 20 diverse specie, ha richiesto un impegno significativo volto a coinvolgere, informare e ingaggiare tutta la filiera, dai gruppi di pescatori alla lavorazione del pesce, dal confezionamento fino all’arrivo dei prodotti negli scaffali della GDO. La salvaguardia della biodiversità marina è uno standard da perseguire collettivamente per tutelare i nostri mari e garantire una fonte di nutrimento sostenibile per le future generazioni – ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia –. Come leader di mercato, siamo consapevoli della nostra responsabilità e siamo orgogliosi di aver ispirato l’intero settore, raggiungendo l’obiettivo fissato nel 2017 e promuovendo costantemente un modello di sostenibilità condivisa. Questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa che ci spinge a proseguire nel nostro impegno. Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la nostra sfida: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori”.
LA RICERCA DI CONSUMERISMO NO PROFIT: ITALIANI PIÙ ATTENTI ALLA SOSTENIBILITÀ A TAVOLA - L’impegno di Findus arriva in un momento in cui cresce la consapevolezza degli italiani verso la sostenibilità alimentare. A testimoniarlo è la recente indagine “Le scelte alimentari degli italiani tra sostenibilità e consumo: percezioni e preferenze verso i prodotti certificati” commissionata a Consumerismo No Profit da Findus e presentata durante un incontro svoltosi presso l’Acquario Civico di Milano. Secondo il sondaggio, quasi 7 consumatori su 10 (il 68% degli intervistati) considera la sostenibilità un fattore importante, con quasi il 20% che la ritiene un driver fondamentale nella scelta dei prodotti alimentari da acquistare.
Inoltre, l’indagine evidenzia come le abitudini d’acquisto stiano cambiando: rispetto a 10 anni fa, il 66% degli intervistati dichiara di aver aumentato la propria attenzione nei confronti di prodotti certificati sostenibili e 2 italiani su 10 li cercano attivamente al supermercato. Quasi la metà degli intervistati (46%) dichiara di leggere spesso le etichette per verificare la provenienza e la filiera dei prodotti alimentari, il 26% lo fa sempre. Per quanto riguarda i prodotti certificati sostenibili, 1 italiano su 10 (12%) li sceglie sempre, mentre il 71% li acquista occasionalmente, approfittando di offerte e promozioni, dimostrando una predisposizione selettiva che spesso dipende dal prezzo. Quando si tratta di prodotti ittici, la qualità e la freschezza rimangono il principale fattore di scelta per il 64% degli intervistati, seguiti dalla provenienza del pesce (59%) e dal prezzo (51%). Ma è da segnalare anche che 1 consumatore su 4 (26%) indica le certificazioni di sostenibilità come un criterio determinante nella scelta dei prodotti ittici, un dato che suggerisce come le certificazioni stiano entrando tra i criteri di scelta, seppure ci sia da continuare a lavorare.
I RIGOROSI STANDARD MSC e ASC, PER PESCA SOSTENIBILE E ACQUACOLTURA RESPONSABILE - A partire dalla prossima settimana, con il lancio delle nuove referenze certificate MistoMare della linea Tentazioni di Gusto, tutti i prodotti delle gamme Findus - oltre 60 referenze - porteranno quindi il marchio blu di pesca sostenibile MSC e quello verde di acquacoltura responsabile ASC.
La pesca sostenibile e certificata MSC deve soddisfare il rigoroso Standard di Marine Stewardship Council, la più importante organizzazione al mondo in tema di pesca sostenibile, che si fonda su tre princìpi: la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi, affinché l’attività possa proseguire nel tempo; deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto sull’ecosistema, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare; e deve essere gestita in modo da potersi adattare alle mutevoli condizioni ambientali, nel rispetto delle leggi vigenti. Il marchio blu MSC, oltre ad essere una garanzia di qualità, dà l’opportunità ad ogni consumatore di orientarsi meglio davanti allo scaffale e fare quindi una scelta responsabile nell’acquisto di prodotti di pesce.
Per quanto riguarda invece il marchio verde ASC, esso garantisce al consumatore che il prodotto ittico provenga da un allevamento certificato secondo lo Standard di Aquaculture Stewardship Council (ASC), un'organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro che stabilisce requisiti rigorosi per l'acquacoltura responsabile, spronando i produttori ittici a minimizzarne l'impatto ambientale e sociale. Se l'acquacoltura non è ben gestita può avere infatti una serie di effetti negativi, tra cui l’inquinamento delle acque, l’interruzione degli ecosistemi locali e condizioni di lavoro sfavorevoli.
Lo Standard ASC definisce, quindi, i criteri ambientali, sociali e di benessere animale che devono essere soddisfatti per ottenere la certificazione. I requisiti ambientali prevedono che l’allevamento minimizzi il suo impatto sugli ecosistemi locali, che tutti i mangimi per pesci siano completamente tracciabili e che i parametri dell'acqua, come i livelli di fosforo e ossigeno, siano misurati regolarmente per rimanere entro i limiti stabiliti. I requisiti sociali comprendono invece la tutela dei diritti dei lavoratori e il rispetto delle comunità locali. Infine, i requisiti di benessere animale, assicurano che gli animali siano trattati con il massimo rispetto lungo tutto il loro ciclo di vita.