no panic

Dazi, come proteggere i propri risparmi in tempi di incertezza politica e caos in Borsa

Secondo l'analista di Euromobiliare Mirko Falchi in questo momento non bisogna cedere all'emotività dei mercati. Parola d'ordine: diversificare gli investimenti

di Giuliana Grimaldi
09 Apr 2025 - 11:01
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Sono giorni di montagne russe per i mercati finanziari globali, all'insegna di una volatilità estrema che ha caratterizzato tutte le principali borse mondiali. Gli indici, in preda a oscillazioni violente, hanno "bruciato" - come impropriamente si dice in gergo - miliardi su miliardi di capitalizzazione in poche sedute, per poi tentare rimbalzi altrettanto repentini. In questo scenario di incertezza legato ai dazi imposti da Trump, abbiamo chiesto a Mirko Falchi, Lead Analyst & Advisory Portfolio Manager di Euromobiliare Advisory SIM (Gruppo Credem), di aiutarci a orientarci. Dalla scelta dei settori più resistenti alle strategie più efficaci per tutelare il proprio patrimonio, ecco i consigli dell'esperto per navigare la tempesta dei mercati senza cedere al panico.

In quale scenario ci muoviamo?
"Il Presidente Trump ha presentato il programma protezionistico più forte nella storia americana dell'ultimo secolo. La dimensione e ampiezza dei dazi supera le previsioni più pessimistiche, e prospetta dal 5 aprile un dazio minimo del 10% su tutte le importazioni di beni e dal 9 aprile un ulteriore aumento per i paesi con cui gli Usa registrano i deficit commerciali più ampi: per esempio 20% sulle importazioni da Ue, 24% dal Giappone, 34% dalla Cina (per quest'ultima il dazio medio salirebbe a 54% sommando il precedente 20% già applicato). Non sono stati imposti nuovi dazi oltre a quelli (significativi) già imposti su Canada e Messico. Trump ha presentato i dazi come "reciproci" con una certa opacità dei metodi di calcolo (che includerebbero altre misure non-tariffarie ritenute sfavorevoli quali Iva o altre restrizioni), ma in pratica sono "proporzionali" alla dimensione del deficit. A questo si aggiungono i dazi già annunciati del 25% sulle importazioni di auto globali. Ancora una volta permane incertezza sullo spazio negoziale: resta incerto se i paesi colpiti risponderanno con ritorsioni o con concessioni negoziali".

Quali sono gli errori più comuni che un piccolo risparmiatore rischia di commettere in questo periodo di turbolenza dei mercati?
"In periodi di turbolenza dei mercati, i piccoli risparmiatori rischiano principalmente di commettere i seguenti errori: cedere all'emotività, concentrarsi sul breve termine, perdere di vista i propri obiettivi di investimento a lungo termine, tentare il "market timing", non diversificare. In estrema sintesi le parole da tenere a mente sono: diversificazione, disciplina e durata".

Con i mercati in calo, è meglio aspettare o è un'opportunità per comprare azioni a prezzi più bassi?
"Per gli investitori a lungo termine con una buona tolleranza al rischio, i cali di mercato sono storicamente stati opportunità per accumulare asset a prezzi vantaggiosi, soprattutto se gli acquisti sono fatti gradualmente e tramite ingressi programmati e piani di accumulo. È comunque fondamentale mantenere un portafoglio diversificato e farsi aiutare da un consulente finanziario qualificato per prendere decisioni informate e in linea con i propri obiettivi e profilo di rischio".  

Come dovrei distribuire i miei risparmi tra diversi investimenti per proteggermi in questo periodo di incertezza?
"La chiave è un portafoglio adatto alle proprie esigenze. La ripartizione esatta dipende dai propri obiettivi, orizzonte temporale e tolleranza al rischio".

Se ho già azioni in portafoglio, quando dovrei considerare di venderle per limitare le perdite?
"In generale, la decisione di liquidare un investimento in rosso dovrebbe basarsi sui propri obiettivi, sulla propria situazione finanziaria e sul proprio orizzonte temporale nonché sulle prospettive macroeconomiche di medio periodo. Gli shock e gli episodi di forte volatilità non sono infrequenti nei mercati: come mostra l'esperienza degli ultimi 5 anni (Covid, Crisi Russia-Ucraina, Shock Inflazione e rialzo tassi di interesse 2022-23) occorre reagire con equilibrio e capacità di pianificazione alle fluttuazioni dei mercati, con il corretto orizzonte temporale e sfruttando le fasi di volatilità per riposizionare il proprio portafoglio in linea con le nuove valutazioni espresse dal mercato e con il proprio profilo di rischio".

Quali settori potrebbero resistere meglio alla crisi dei dazi e quali invece dovrei evitare?  
"L'impatto dipende dalla natura specifica dei dazi, dai mercati coinvolti e dalla struttura delle singole aziende. Generalmente i settori potenzialmente meno esposti ai dazi sono:

Telecomunicazioni: servizi essenziali a local to local.
Servizi di Pubblica Utilità (Utilities): focus domestico e domanda stabile.
Beni di Consumo di Prima Necessità: meno sensibili ai cicli economici e spesso con filiere più corte (dipende dalle aziende/modello di business).
Sanitario: domanda poco elastica e meno dipendente dal commercio internazionale (alcune aziende europee e relativi farmaci potrebbero comunque essere soggette a pesanti dazi).
Tecnologia - parte Software e Servizi: meno impattati dai dazi sui beni fisici rispetto all'hardware

Mentre i settori potenzialmente più esposti sono:
Industriali/Manifatturiero: dipendenti da catene di approvvigionamento globali e export.
Automotive: elevata internazionalizzazione di componenti e vendite.
Beni di Consumo Voluttuari/Consumi discrezionali: rischio di calo della domanda per incertezza economica e aumento prezzi.
Tecnologia (Hardware/Semiconduttori): complesse catene di forniture globali e più legati all'andamento del ciclo economico.
Materie Prime: sensibili alle dinamiche del ciclo economico e alla domanda globale".

In questo momento difficile, esistono investimenti relativamente sicuri per proteggere i risparmi dall'inflazione?  
"Per proteggersi dall'inflazione si consiglia di diversificare gli investimenti (azioni, obbligazioni), prendendo anche in considerazione un'esposizione alle materie prime (per esempio l'oro). Nello specifico, per quanto riguarda il mondo obbligazionario sono consigliabili i bond a tasso variabile (legati all'aumento dei tassi) o indicizzati all'inflazione, mentre nel mondo societario sia obbligazionario che azionario si prediligono le aziende di qualità (per esempio banche più legate ai tassi di interesse o aziende che in generale abbiano pricing power nel settore di riferimento), meglio se in settori resilienti (per esempio materie prime, energetici)".

I titoli di Stato italiani sono un investimento sicuro in questa fase? Conviene puntare sui BTP o su altre obbligazioni governative?
"Gli italiani continuano a preferire il BTP come abbiamo visto dal successo dei collocamenti delle emissioni retail sia per un tema di rendimento, di fiducia e maggior visibilità nei fondamentali del proprio paese. Tuttavia ci sono dei meriti nel diversificare, anche l'allocazione obbligazionaria, soprattutto nei momenti di volatilità che potrebbe mettere sotto pressione gli spread dei paesi periferici".

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