Il Tribunale di Venezia accoglie il ricorso contro l’uso del termine per indicare altri formaggi
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Ancora una volta una sentenza tutela la denominazione d’origine protetta “Grana Padano” nella sua indissolubile unicità. A pronunciarsi è stato il Tribunale delle Imprese di Venezia, a cui il Consorzio Tutela Grana Padano si è rivolto a fronte del reiterato e a suo avviso illecito utilizzo del termine “Grana” nella comunicazione di altre aziende per indicare il formaggio duro similare da loro prodotto, con modalità del tutto estranee a quanto previsto dal Disciplinare di Produzione del Grana Padano DOP.
I giudici hanno accolto in pieno le tesi ribadite dal Consorzio. “Come da sempre sosteniamo, grazie anche alla sentenza della Corte di Giustizia UE del 2007, il termine Grana, tra i formaggi, è associabile esclusivamente al Padano. Perciò Grana è solo Padano” – sottolinea Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio.
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Ogni tentativo di chiamare Grana un formaggio similare costituisce illecita evocazione della DOP Grana Padano, nonché concorrenza sleale per scorrettezza professionale, afferma il Tribunale veneziano nel provvedimento adottato il 25 maggio scorso.
“Salutiamo con grande soddisfazione la sentenza – commenta il Direttore Generale - rilevando, oltretutto, che ogniqualvolta il Consorzio è indotto ad adire le vie legali a tutela della denominazione Grana Padano DOP sempre trova ragione nei Tribunali a cui si deve rivolgere”.
Il Grana Padano è il prodotto DOP più consumato al mondo, con oltre 5,2 milioni di forme prodotte nel 2021. “Quindi è un prodotto che gode di molto successo tra i consumatori italiani ed esteri e per tale motivo è troppo spesso imitato o soggetto ad azioni protese a far confondere prodotti diversi e meno pregiati con il Grana Padano – conclude Berni -. Ma come il Grana Padano c’è solo il Grana Padano”.