Con l'emergenza Covid-19 il ramo delle pulizie industriali, che fino a oggi fruttava 12 miliardi di euro l'anno, si prevede faccia un balzo in avanti incrementando gli introiti di almeno altri 6 miliardi
Quello delle pulizie è un settore che vale oltre 12 miliardi e riunisce 4.600 aziende per oltre 322mila dipendenti. Un comparto per forza di cose in controtendenza che, anzi, con l’emergenza Coronavirus si trova a beneficiare di un incremento esponenziale della domanda. La sanificazione di ambienti e superfici si trova a essere centrale per tutti gli ambiti produttivi, tanto privati quanto pubblici, che vogliono riaprire e le stime per l'anno in corso lo dicono in maniera chiarissima: nel 2020 le attività di bonifica e pulizia potrebbero crescere in un range compreso tra il 50 e il 100 per cento.
Come spiega a Tgcom24 Carmine Esposito, presidente di Fnip Confcommercio (la Federazione nazionale imprese di pulizia, servizi e multiservizi), le imprese dovranno sempre più avere consapevolezza di quanto sia importante tenere conto della sicurezza sanitaria del proprio personale.
Quali obblighi hanno le aziende per riaprire?
L'obbligo che gli uffici siano igienizzati con prodotti che abbiano una percentuale di alcol del 70%. I dipendenti dovranno poi recarsi al lavoro dotati di guanti e mascherine e dovranno mantenere la distanza minima tra di loro di almeno 1 metro.
Cosa si intende per sanificazione dell'ambiente di lavoro?
Prima di tutto mi lasci dire che una adeguata sanificazione deve essere svolta la sera o la mattina molto presto perché gli agenti chimici facciano il loro mestiere. Prima che i lavoratori arrivino i locali devono poi essere areati. Una buona igienizzazione consiste in una iniziale spolverizzazione delle superfici non umide. Poi avviene un passaggio di detergenza e dopo l'asciugatura si disinfettano le superfici con ipoclorito di sodio oppure perossido di idrogeno.
Quanto costano questi trattamenti e ci sono degli sgravi fiscali?
I costi variano a seconda se i passaggi illustrati precedentemente sono svolti manualmente o con il supporto di macchinari. In media possiamo parlare di una cifra che si aggira intorna ai 2 euro per metro lineare di superficie trattata. Per quanto riguarda gli sgravi, c'è il credito di imposta per l'attività di disinfestazione per un massimo di 20mila euro l'anno.
Chi controlla che la pulizia sia fatta bene?
Questo è il tasto dolente. Non si possono chiamare gli enti istituzionali preposti (Asl e Carabinieri per esempio) per controllare ogni giorno se i lavori di igienizzazione sono stati svolti correttamente. Da parte nostra abbiamo lanciato la campagna "Virus free" che presenta un modello di buone pratiche da applicare nelle aziende sotto il controllo di un medico, di un delegato del datore di lavoro e di un rappresentante dei lavoratori.
Quante volte e ogni quanti giorni bisognerà sanificare i posti di lavoro?
Consigliamo di sanificare gli ambienti ogni giorno, e comunque a ogni fine di turno.
Sarà una spesa che entrerà a lungo termine nei bilanci delle aziende?
È inevitabile che sia così. Diventerà una spesa fissa e gravosa per le imprese. Per questa ragione sarà necessario che il Governo trovi il modo di supportare le attività produttive.
I lavoratori come si devono comportare per mantenere pulito l'ambiente di lavoro?
I consigli sono sempre gli stessi. Occorre indossare guanti e mascherine. Ove possibile anche gli occhialini. Bisogna poi tenere sempre pulito e ordinato il proprio spazio di lavoro. Infine un'accorgenza importantissima. Si cerchi di monitorare l'uso dell'aria condizionata e si controlli che i filtri vengano puliti costantemente.