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Situato nel centro storico della città, l’edificio medievale è stato oggetto di un restauro conservativo durato due anni, grazie all’imprenditore Patrizio Bof
Si chiama Palazzo dei Maestri ed è il primo coworking al mondo ricavato all’interno di un palazzo del 1200. L’immobile medievale ristrutturato del centro storico di Treviso, risalente al XIII secolo, è stato presentato al pubblico con una cerimonia inaugurale per illustrarne la nuova destinazione e funzionalità: sede congiunta, ipertecnologica e condivisa in tutti i 4 piani, di studi professionali di altissimo profilo. Il palazzo viene restituito alla comunità dopo un accurato restauro conservativo durato due anni su idea e interessamento dell’imprenditore Patrizio Bof, già autore di un altro intervento importante di recupero su una dimora cinquecentesca sempre nel capoluogo della Marca. Palazzo dei Maestri, durante il Medioevo, era la magnifica residenza con archi a tutto sesto, affrescata sia dentro che fuori, di religiosi, giudici, notai, artigiani e accademici. E proprio queste personalità esemplari intende oggi celebrare Patrizio Bof riassunte nel nome Palazzo dei Maestri, rendendo così omaggio a quanti si sono avvicendati nei secoli tra quelle stesse mura: notai, vetrai e intagliatori che hanno tramandato le loro arti e i loro saperi e che idealmente passano il testimone della loro opera alle professionalità attuali, dotate degli strumenti più all’avanguardia del presente e del futuro. Un luogo unico nel suo genere, arricchito di un design ricercato ed essenziale che lascia parlare gli ambienti originari e allo stesso tempo sa raccontarne l’evoluzione. "Riconsegniamo alla città un bene culturale importante, un altro gioiello prezioso collocato all’interno delle mura civiche che andrà ad aggiungersi alla nostra collezione Diamonds Secret – annuncia l’imprenditore Patrizio Bof che aggiunge: "Palazzo dei Maestri e Palazzo della Luce sono i nostri scrigni nei quali proponiamo un nuovo modello di luogo dedicato al lavoro, mettendo a disposizione il meglio della strumentazione digitale e domotica". Non si tratta della sola iniziativa di riqualificazione ad opera dell’imprenditore Patrizio Bof, da sempre legato al mondo dell’innovazione. Mi trovo d’accordo con Maria Grazia Chiuri della maison Dior quando dice: "Capisco sempre di più che a me piace restaurare, non mi piace l’idea di fare qualcosa di nuovo, mi piace l’idea di recuperare, aggiornare, far evolvere quello che già c’è"". Dapprima Palazzo della Luce e adesso Palazzo dei Maestri: c’è sempre il richiamo a un faro - in senso fisico o concettuale - come elemento centrale nelle scelte creative di Patrizio Bof, per dare un nome alle sue infinite idee, per utilizzare l’aggettivo principe con cui ha battezzato la sua holding: Infinite Area.