mercato del lavoro

Fuga di talenti nelle aziende: Italia ultima in Europa nel trattenerli, quattro dipendenti su dieci pronti a lasciare

Allarme "retention": la GenZ è la più propensa al cambiamento. Un fenomeno che costa alle aziende centinaia di migliaia di euro all'anno

17 Apr 2025 - 08:01
 © Istockphoto

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L'Italia si posiziona come fanalino di coda in Europa per quanto riguarda la capacità di trattenere i talenti nelle aziende. Secondo il rapporto "European Workforce Study 2025" di Great Place to Work, che ha raccolto opinioni di circa 25mila lavoratori in 19 paesi europei, ben il 40% dei dipendenti italiani dichiara di voler cambiare occupazione nel corso dell'anno. Questo dato colloca il nostro paese al primo posto di questa preoccupante classifica, superando Francia e Polonia (38%), Portogallo (37%) e Irlanda (35%).

A livello generale, sono i paesi dell'Europa meridionale a mostrare maggiori difficoltà nel mantenere i propri collaboratori. Mentre l'Italia guida questa negativa classifica, sul fronte opposto troviamo la Norvegia, dove solo un lavoratore su quattro (25%) desidera lasciare il proprio impiego, seguita da Paesi Bassi e Germania (23%) e Austria (21%).

L'analisi per fasce d'età rivela come sia la Generazione Z (18-24 anni) a registrare la percentuale più elevata di insoddisfazione, con il 40% dei giovani dipendenti pronti a cercare nuove opportunità. Questa propensione al cambiamento decresce progressivamente con l'avanzare dell'età: 36% tra i 25-34enni, 30% nella fascia 35-44 anni, 28% tra 45-54 anni, fino al 25% tra gli over 55.

Il fenomeno della scarsa fidelizzazione dei dipendenti rappresenta una sfida cruciale per le organizzazioni europee. Non a caso, secondo Gartner, l'87% dei responsabili HR considera il miglioramento della retention aziendale la priorità numero uno per il 2025.

"I costi nascosti del turnover sono tra i più difficili da identificare per le aziende, ma sono proprio quelli che aumentano le inefficienze delle organizzazioni", spiega Beniamino Bedusa, Presidente di Great Place to Work Italia. In base a una simulazione dell'istituto, un'azienda italiana di circa 100 collaboratori con un tasso di turnover del 10% deve affrontare circa 200mila euro di costi annui attribuibili all'uscita delle persone.

Le strategie per trattenere i talenti Tra le leve strategiche per migliorare la fidelizzazione, le modalità di lavoro ibride si rivelano particolarmente efficaci. I lavoratori che alternano presenza in ufficio e smart working hanno meno probabilità di lasciare il lavoro (24%) rispetto a chi opera esclusivamente in sede (34%) o completamente a distanza (37%).

Gli esperti di Great Place to Work Italia hanno identificato otto strategie fondamentali per aumentare la retention aziendale:

  • Garantire l'equilibrio tra lavoro e vita privata attraverso accordi di lavoro flessibili e una comunicazione aperta con i manager.
  • Offrire retribuzioni adeguate, valutando regolarmente il giusto valore di mercato per le diverse posizioni.
  • Implementare benefit e riconoscimenti che premino concretamente l'impegno dei collaboratori.
  • Coltivare la fiducia tra manager e dipendenti mediante colloqui e feedback frequenti.
  • Rimuovere le barriere affrontando rapidamente i problemi che ostacolano le prestazioni.
  • Favorire l'avanzamento di carriera, chiarendo percorsi e opportunità di crescita professionale.
  • Investire nella formazione, considerando che le aziende che offrono aggiornamento professionale mantengono il 58% in più dei dipendenti.
  • Adottare policy di smart-working che riducano i tempi di spostamento e aumentino l'autonomia.

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