VIAGGIO INEDITO

Premio Caputo racconta il connubbio tra arte, cibo e cultura

On air il podcast che accompagna attraverso le opere degli artisti emergenti, dove la memoria gastronomica diventa ispirazione artistica

21 Mar 2025 - 13:30
 © Ufficio stampa

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Un viaggio dove arte, cultura e gastronomia si uniscono dando vita a una forma d'arte contemporanea. Il nuovo podcast "Premio Caputo", realizzato dall’audio factory Dr Podcast all'interno della suggestiva sede della Fondazione Banco di Napoli, consente al pubblico di immergersi nelle emozioni e nelle storie legate al cibo con il dinamismo creativo di Napoli. 

Una serie che unisce creatività e cultura
Accompagnati dalla voce di Raffaele Tovazzi, filosofo esecutivo e speaker radiofonico, il pubblico andrà alla scoperta della prima edizione del premio, rivolto a studenti, studentesse e artisti, che operano nei campi della scultura, pittura, video, fotografia, tecniche extramediali e installazioni, istituito nel 2024 in occasione del centesimo anno di attività dell’azienda campana Mulino Caputo, conosciuta e apprezzata per la produzione di farine di alta qualità.

La storia centenaria degli archivi della Fondazione Banco di Napoli - luogo che per eccellenza custodisce la storia della città, testimoniata da secoli di documenti e memorie - si mescola all’innovazione del presente, ma soprattutto del futuro, proposta nelle opere degli artisti e delle artiste che hanno partecipato al Premio Caputo

Arte e gastronomia: storie di memorie in continua evoluzione
All’interno della puntata introduttiva del podcast Salvatore Amura guida alla scoperta delle motivazioni che hanno dato vita al Premio, esplorando il ruolo fondamentale dell'arte come testimone del presente e come ponte verso il futuro. Amore, famiglia e memoria sono, invece, i temi centrali delle storie raccontate da Luyao Wang, artista cinese che ha trovato in Napoli una seconda casa, e Valeria Fittipaldi. L’opera di Luyao Wang intitolata “La pizza della mamma” è il racconto di un ricordo dell’artista: sua madre, con amore e dedizione, cercava di prepararle la pizza, simbolo della cultura italiana. La pizza, quindi, è molto più di un semplice cibo perché diventa un ponte tra culture diverse, un incontro che abbatte le barriere geografiche.

Grazie all’opera “Tracce impresse” di Valeria Fittipaldi, l’artista italiana ci guida tra le pagine dei ricettari alla scoperta di ingredienti segreti. Il suo è un omaggio a tutte quelle donne che non solo si sono prese cura della famiglia tramandandone i valori, ma hanno fatto conoscere di generazione in generazione la storia e la tradizione culinaria del Bel paese.

L’arte e il cibo continuano a mescolarsi e a invocare ricordi anche grazie ai racconti di Aeden Russo e Francescapia Imbembo. Se da un lato Aeden Russo celebra nell’opera “M.A.R.I.A.” le preziose mani della sua amata nonna, mani sempre immerse negli impasti della farina, dall’altro Francescapia Imbembo unisce nella sua “Armonie” i due elementi più significativi di Napoli: il pane e la musica.

La farina come simbolo di vita e l’errore come nuova possibilità
Lavoro, passione e innovazione sono al centro dell’opera “La farina nel sacco” di Chiara Panunzio, che ci conduce in un viaggio all’interno dell’universo Caputo. Questa importante azienda napoletana ha fatto di un semplice ingrediente un simbolo di un ciclo perpetuo di trasformazioni che continua da cento anni. Invece, l’opera di Angelo Pellegrino, “Pietre miliari”, esplora la profondità della memoria e con una tecnica scultorea che usa la pasta di sale ci ricorda che ogni gesto, ogni ricordo, ogni esperienza lascia un segno, proprio come la farina sulla tavola dopo un impasto.

Il collettivo Error207, nato tra le aule dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, nel podcast ci racconta di come l’errore possa essere trasformato in un valore e l’incertezza in una risorsa creativa. L’opera “ECO” è un manifesto artistico che invita all’azione e il titolo richiama proprio le nostre azioni. 

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