STORIE DI SUCCESSO

Alberto Abbo: "Nella tecnologia troviamo le soluzioni per fermare il fuoco e lo spreco di energia"

Il Presidente e Amministratore delegato di BiFire racconta a Tgcom24 quali sono le sfide del settore e i progetti per il futuro

di Paola Coppola
14 Giu 2024 - 16:40

Tecnologia, innovazione ed ecosostenibilità si sposano per proteggere gli spazi dal fuoco e non solo, grazie a Bifire; una realtà made in Italy nata per supportare i propri clienti nel settore dell’isolamento termico e della protezione dal fuoco in ambito industriale ed edilizio. Le soluzioni tecnologiche sviluppate dall’azienda possono essere utilizzate anche a fini di isolamento acustico e termico o in ambienti umidi, e dunque sia indoor che outdoor. Le attività di Bifire, distribuite tra le sedi di Desio, Paderno, Varedo e Seregno, danno lavoro a oltre sessanta persone in un’area di oltre 25mila metri quadri e i suoi prodotti sono venduti con volumi crescenti in tutta Europa. Alberto Abbo, presidente e amministratore delegato dell'azienda, racconta a Tgcom24 quali sono le sfide del settore e i progetti per il futuro.

Alberto Abbo: "Nella tecnologia troviamo le soluzioni per fermare il fuoco e lo spreco di energia"

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Quali sono i vostri punti di forza?
I nostri punti di forza corrispondono ai nostri valori che abbiamo cercato con impegno e dedizione di raggiungere: innovazione, tecnologia, affidabilità sia come prodotti sia come azienda, Made in Italy e infine, non per importanza, ecosostenibilità.

Bifire è una storia di unicità tutta italiana. Il 90% dei vostri prodotti, infatti, sono realizzati qui, un percorso diverso rispetto a quello tipico di tante realtà. Come mai questa scelta?
Per la precisione, il 90% dei nostri prodotti è realizzato da Bifire nei nostri stabilimenti che sono tutti in Italia, per la precisione in Brianza. Il restante 10% dei prodotti è commercializzato. Questi a loro volta sono al 90% made in Europa. Nel 2007 abbiamo deciso di produrre e di farlo in Italia. Mentre tutti delocalizzavano in Cina o in altri paesi a basso costo, la Bifire ha deciso di andare contro corrente. Abbiamo deciso di "localizzare" e lo abbiamo fatto pensando che questa scelta fosse quella corretta, per diversi motivi. Riuscire a controllare e garantire la qualità del prodotto, dare valore alla nostra comunità (Desio, Lombardia e Italia in generale), evitare rischi geopolitici, evitare rischi legati al cambio, far crescere le nostre competenze interne, essere diversi dagli altri ed essere vicini ai nostri clienti.

Sostenibilità e innovazione possono andare a braccetto?
Nello sviluppo dei nostri prodotti abbiamo sempre messo al centro questi due concetti. Infatti i nostri prodotti sono sempre stati diversi da quanto già esistente sul mercato. Sempre cercando di dare un benefit al nostro cliente e un vantaggio competitivo alla nostra proposta. Inoltre abbiamo sempre cercato di sviluppare prodotti con massima sostenibilità. Per esempio l’ultimo stabilimento da noi realizzato a Seregno è a impatto zero, vale a dire non produce alcuno scarto o rifiuto. Tutti i materiali e scarti sono riutilizzati nel processo produttivo.

Tecnologia e funzionalità ma soprattutto sicurezza sono il vostro focus.
Il nostro nome parla di "fire", fuoco per l'appunto, e questa è una delle nostre mission: proteggere le persone e le cose a noi care dal fuoco. Basti pensare all’incendio di Valencia, quante vite e cose avrebbero salvato usando i nostri materiali?

L’antincendio in edilizia è una materia che negli ultimi anni ha vissuto una grande accelerazione. Può dirci qual è il vostro approccio alle richieste provenienti dal mercato dell’antincendio nelle costruzioni?
Abbiamo un ufficio tecnico attento e pronto a rispondere alle richieste del mercato. Ci siamo attrezzati con un laboratorio interno di prove al fuoco all’avanguardia e unico in Italia per un’azienda produttrice. Siamo in grado di sviluppare e certificare un nuovo prodotto in poche settimane da quando nasce l’esigenza di mercato.

Dando uno sguardo al mercato internazionale, quale strategia state adottando?
Vogliamo espandere il nostro mercato di riferimento, sfruttando i nostri punti di forza e le nostre tecnologie. Reputiamo che il mercato dell’area DACH (Germania, Svizzera e Austria) essendo limitrofo sia adatto alla nostra espansione. Abbiamo appena costituito un’azienda in Germania con l’obiettivo di crescere nei prossimi dieci anni e di replicare il successo di Bifire in Italia.

Ci sono progetti futuri che può anticiparci?
Il nostro team di ricerca e sviluppo è attivo su vari fronti. A giorni inaugureremo il nuovo stabilimento di Seregno, realizzato principalmente per servire il mercato DACH. Stiamo anche studiando soluzioni innovative a base di materiali completamente riciclati e naturali.

Può raccontarci quali sono le sue passioni personali?
Difficile parlare di se stessi, si rischia di dire cose non vere. L’unica cosa che mi sento di dire è che credo di essere una persona impegnata e che sta cercando di lasciare una traccia (spero positiva), sia sul lavoro sia a casa dove con mia moglie abbiamo costruito una bella famiglia con quattro ragazzi in gamba.

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