Alex Corazzari: "In futuro l’auto elettrica fornirà energia alla casa e farà parte di un sistema integrato"
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Il Regional Manager per l'Italia di Wallbox racconta il boom delle auto elettriche e le innovazioni relative ai sistemi di ricarica smart
Con la messa al bando europea dei motori inquinanti, presto la maggioranza degli automobilisti italiani si troverà alla guida di una vettura elettrica. Il rifornimento si farà nel proprio garage, collegando il veicolo alla rete elettrica e a un impianto di ricarica come quello realizzato da Wallbox, realtà internazionale, impegnata a cambiare il modo in cui utilizziamo l'energia nell'industria dei veicoli elettrici. Le tecnologie innovative e l'attenzione al design si fondono per gestire al meglio le comunicazioni tra veicolo, rete, edificio e caricabatterie. L'azienda nata nel 2015 e con sede a Barcellona, opera in oltre 100 paesi ed è leader mondiale nelle soluzioni di ricarica e gestione energetica per uso residenziale, opera anche nell'ambito semi-pubblico e pubblico. A raccontare l'essenza di Wallbox e le sue principali innovazioni è Alex Corazzari, suo Regional Manager per l'Italia.
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Come è arrivato a ricoprire l'incarico attuale?
Sono di Bolzano e ho studiato Economia e commercio a Innsbruck. Ho scelto di studiare in Austria perché lì l’approccio dell’università è più pratico. Ho avuto la fortuna di vivere un bel mix di culture e di persone, un vantaggio che ho potuto poi portare sul lavoro. In quel periodo, mentre studiavo ho creato due start up con due colleghi, legate entrambe alla tecnologia. Abbiamo avuto a che fare con investitori e vissuto tutte le difficoltà e le sfide tipiche delle startup: un’esperienza che mi ha aperto nuovi orizzonti. Dopo la laurea ho frequentato un master in HFarm, e dopo ho ottenuto uno stage a Barcellona in Seat, nel settore Business e development. Mi interessavano due fattori: tecnologia e automobili.
Dopo ho lavorato un anno in un’altra azienda che si occupava di sviluppo di software, ero nel team delle vendite per il mercato tedesco, ma poi mi hanno contattato da Wallbox con la proposta di fare l’Account executive ma prospettandomi anche la possibilità di aprire il mercato italiano. È stato come creare una startup dentro l'azienda principale. La mia responsabilità è adesso quella di Regional manager, ovvero team leader di 10 persone, dentro la squadra italiana.
Quali sono gli elementi di forza della sua azienda?
Definirei Wallbox aperta e dinamica, c’è molta diversità e una importante opportunità di crescita professionale. Non produce solo caricatori dal design unico con sistemi di ricarica intelligenti, ma anche software. Vogliamo essere la Apple dei caricatori per l’esperienza intuitiva che offriamo con un design accattivante, con un aspetto diventato chiave negli ultimi mesi che è quello della spedizione rapida. Lavoriamo attraverso due vie: ecommerce e partner per la distribuzione e l’installazione su scala mondiale. Se acquisti un'auto elettrica noi forniamo la stazione di ricarica universale per tutte le auto. Ogni caricatore si può usare tramite applicazione e portale. Siamo nati come azienda produttrice di caricatori operando nel settore domestico privato, dopo qualche anno operiamo nel settore semi pubblico e abbiamo già soluzioni di ricarica pubbliche.
Come è stato toccato il suo settore dall’emergenza covid?
Da un lato il nostro settore non è stato colpito dal covid, anzi. Come azienda abbiamo saputo reagire in modo veloce e intelligente alla pandemia. Eravamo già molto flessibili prima, ma con l’esplosione del covid ci siamo mossi ancora di più verso la flessibilità. Ci sono diverse problematiche di approvvigionamenti e di logistica a livello globale, ma cerchiamo di produrre in Europa. Riusciamo a spedire 500 caricatori in tre settimane.
Quali sono i trend relativi all'auto elettrica?
In Italia sicuramente l’auto elettrica cresce grazie agli incentivi statali e poi per super bonus ed ecobonus. C’è un boom in corso e possiamo aspettarci altri mesi con aiuti pubblici. Altri paesi si muovono in Europa come l'Italia, verso incentivi che sono certamente positivi ma un po’ alterano il mercato. Altri mercati che non avevano sostegni sono preparati a non avere ricevuti e funzionano comunque. Attualmente il nostro cliente tipo è un dipendente che si muove in città e che percorre quindi distanze brevi, che usa l'auto elettrica per lavoro.
Quale consiglio dà a chi vuole intraprendere una carriera nel suo settore?
Il consiglio lo do soprattutto ai giovani che stanno leggendo questo articolo: non è detto che aprire una start up ti porterà a guadagnare un milione di euro, ma può essere una prova per te stesso, per crescere e imparare tantissimo.
Come si tiene aggiornato?
Ho accettato la sfida in Wallbox perché posso occuparmi di un mercato in continuo movimento. Quindi l’aggiornamento fa parte del mio lavoro quotidiano. Collaboriamo con l'associazione Motus E che è la più seguita in Italia sugli incentivi e le auto elettriche. Ci permette di incontrarci con i soci e tra di noi. Quello dei motori elettrici è un mercato grandissimo che sta portando alla rivoluzione dell’automobile.
Quanti anni ha e come trascorre il suo tempo libero?
Ho 31 anni. Lavoro tanto ma cerco di ritagliarmi anche tempo libero per sport, famiglia, amici, relazioni. Sono andato via dall'Italia per allargare i miei orizzonti e sono dell’idea che il network sia una delle cose più importanti da avere e che ti portano più lontano. È questo il vantaggio principale che ottieni lavorando all’estero, operare in una situazione nuova che ti mette alla prova.
Ci racconta un aneddoto che le sta particolarmente a cuore?
Un episodio interessante è il primo evento, due anni e mezzo fa, a Monza. Un momento dell’azienda in cui non avevamo marketing e supporto adeguato per i clienti. Eravamo in due persone a organizzare un evento mai fatto prima, con 50 partecipanti tra installatori e rivenditori. In quella situazione ho potuto mettere a frutto quello che avevo imparato con le prime due startup, realtà piccole in cui dovevo fare di tutto. L'evento è riuscito, il Ceo si è congratulato con noi.
Quali sono i progetti futuri dell'azienda?
Wallbox è nata per produrre caricatori, ma adesso vogliamo offrire soluzioni a 360 gradi per l'energy manager, e questo grazie a software e funzionalità nuove. Quindi non solo ricarica di veicoli elettrici ma un controllo totale sull’energia domestica. Abbiamo un software che collega il fotovoltaico alla macchina e alla rete per avere un ciclo continuo di energia; in futuro anche l’auto potrà fornire energia alla casa sufficiente per tre giorni.