Armando Donazzan: "Facciamo la differenza nel settore automotive grazie a tecnologia, offerta diversificata e personalizzata"
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Il presidente di Orange1 Holding ripercorre le tappe della crescita vertiginosa del gruppo, ora leader nella progettazione e produzione di motori elettrici, pressofusione in alluminio e torneria di precisione
di Paola CoppolaOrange1 Holding è un gruppo internazionale e leader europeo nella progettazione e produzione di motori elettrici, pressofusione in alluminio e torneria di precisione. Presente in oltre 70 paesi nel mondo, con fatturato di circa 205 milioni, dieci stabilimenti produttivi, mille dipendenti, produce annualmente oltre un milione di motori elettrici asincroni monofase e trifase, cinque milioni di avvolgimenti per motori elettrici asincroni, 60mila drive per motori elettrici, 12.500 tonnellate di alluminio pressofuso e 12 milioni di pezzi di torneria di alta precisione per il settore automotive. Già leader nella produzione di motori elettrici, storico e affermato core business del gruppo, dal 2017 punta alla leadership anche nella pressofusione in alluminio con la divisione Foundry. Nel 2018 nasce Orange1 Precision, nuova divisione strategica che opera nel settore delle minuterie metalliche tornite di alta precisione. Non solo motori ma anche sociale con Orange1 For People che è attiva per sostenere i giovani perché abbiano accesso a opportunità e risorse per realizzare il proprio potenziale ed essere artefici del loro futuro. Tgcom24 ha intervistato il presidente dell'azienda Armando Donazzan.
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Come nasce Orange1?
La nostra storia inizia nel 1971, dalla piccola azienda di elettromeccanica fondata da Leone Donazzan a Pove del Grappa. A l’età di 28 anni decido di rilevarla attraverso il family buy out, perché sento il bisogno di dare la mia impronta all’attività di famiglia che in quel momento si trovava in crisi. Ho capito fin da subito che la chiave era guardare ai mercati esteri e diversificare l’offerta con prodotti speciali e specifici e ulteriormente attraverso linee esterne. A partire dal 2008 ho iniziato un percorso di acquisizioni che nel 2018 sono diventate 17, portando la piccola azienda di famiglia che fatturava circa cinque milioni di euro alla holding attuale che ne fattura oltre 200 e ha più di mille dipendenti.
Quali sono i punti di forza dei vostri prodotti rispetto a quelli presenti sul mercato?
Orange1 è da sempre sinonimo di personalizzazione di soluzioni per i suoi clienti, per questa ragione abbiamo puntato molto sulla specializzazione del nostro ufficio tecnico, che studia motori che rispondano a parametri di alta efficienza, sulla selezione accurata dei materiali e l’ottimizzazione dei costi, garantendo ai nostri clienti un rapido ritorno dell’investimento.
Dando uno sguardo al futuro e al mercato internazionale qual è il vostro approccio verso il tema della green economy?
Siamo molto attenti ai temi della sostenibilità, le Direttive europee da luglio 2023 hanno ulteriormente alzato il livello sull’efficienza dei motori per ridurre le emissioni di CO2. Noi già da tempo stiamo progettando anche con il supporto dell’Università di Padova e il Politecnico di Torino nuovi motori che siano ulteriormente migliorativi rispetto alle normative. Inoltre, questa nostra volontà di essere all’avanguardia su tale tema è stata uno dei motivi principali nell’acquistare la Società SICME specializzata in motori per i generatori eolici.
Negli ultimi anni avete acquisito diversi brand. Qual è la vostra strategia?
Puntiamo ad avere una gamma prodotto il più ampia possibile ma anche un livello tecnologico elevato. Questo ci permette di competere su molteplici settori e abbassare il rischio di impresa. È così che abbiano raggiunto oltre mille clienti e un peso specifico degli stessi molto basso.
Avete inoltre da anni delle importanti partnership nel mondo del racing...
Sì, quando nel 2012 ho deciso di riunire tutte le acquisizioni fatte nel corso degli anni sotto il cappello di Orange1 Holding ho avvertito la necessità di lavorare sulla awareness del nostro brand, molto più giovane e meno noto di alcune realtà acquisite. Per questa ragione ho iniziato nel 2016 a legarmi a partnership con nomi importanti come Lamborghini con cui abbiamo gareggiato fino all’anno scorso e con la quale abbiamo vinto cinque dei sette titoli del loro palmarès. Abbiamo creato la divisione Orange1 racing per comunicare con gli appassionati di motori, molti dei quali sono nostri clienti o lo sono diventati. In Orange1 le relazioni con i propri partner sono importanti e vengono curate nel nostro stile, spesso lontano dagli uffici o dai file di excel, ma trascorrendo insieme giornate all’insegna del divertimento e della leggerezza nella nostre Hospitality, all’interno dei più famosi circuiti di corse al mondo.
Motivo di orgoglio è sicuramente la fondazione Orange 1 for People. Di cosa si tratta?
Tengo molto a questo progetto perché arriva in un momento della mia vita in cui ho avvertito il desiderio di fare qualcosa di diverso. Ho sempre dovuto lottare molto per arrivare fin qui, non ho intenzione di smettere, ma solo di iniziare a farlo con una consapevolezza diversa. I giovani sono motivo di stimolo ed energia nella mia vita, i miei cinque figli me ne danno parecchia, loro mi hanno insegnato che a volte noi adulti dobbiamo imparare a fermarci e ad ascoltarli, per capire le loro posizioni e le loro difficoltà. Per questa ragione, nel giorno del mio ultimo compleanno ho voluto farmi il regalo più grande, questa fondazione, fatta per i giovani con i giovani, nella quale ho voluto coinvolgere anche le mie figlie.
Quali progetti futuri può anticiparci?
Lo ripeto così tanto che ormai sembra una frase fatta, ma chi mi conosce bene, sa che mi appartiene e mi descrive: voglio "continuare a cercare di fare la differenza". Nel business e nel sociale, sento sempre il desiderio di lavorare per raggiungere obiettivi piccoli e grandi al meglio di quanto mi è concesso.
Quali sono le sue passioni fuori dall'ambito lavorativo?
La famiglia è al primo posto ma come hobby personale, forse scontato da dire, c'è il mondo dei motori. L’adrenalina che mi regala la velocità mi ha portato a scendere in pista anche come pilota rally. Quest’anno ho gareggiato al rally di Cividale del Friuli e a quello di Bassano del Grappa, una grande emozione correre a casa mia e con la livrea della macchina dedicata al progetto della Fondazione. Il nostro pilota Simone Campedelli, anche quest’anno campione italiano CIRA, mi sta facendo da tutor perché in qualche anno ho l’obiettivo di competere pure contro di lui.