Luca Angiolani: “Dai materiali al design minimal, gli infissi sempre più protagonisti delle nostre case"
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Il Direttore commerciale di Sallustio racconta a Tgcom24 come gli infissi stiano diventando sempre più elementi di arredo
di Paola CoppolaDal 1979 Sallustio infissi mette a disposizione dei propri clienti esperienza e innovazione, soluzioni nuove e capacità di rispondere rapidamente ai cambiamenti del settore. Oggi Sallustio è un'azienda made in Italy riconosciuta fra i principali produttori di serramenti in Italia e all'estero ed è in costante crescita. Capacità innovativa, flessibilità, freschezza e risparmio energetico sono le direttrici che guidano il lavoro dell'azienda. Il suo Direttore commerciale Luca Angiolani racconta a Tgcom24 come gli infissi stiano diventando sempre più elementi di arredo e di design, personalizzabili in base alla propria personalità e stile abitativo.
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Quando è entrato in azienda e come è arrivato a ricoprire l’incarico attuale?
Ho conosciuto la Sallustio nel 2015 perché a quell’epoca avevo una mia società di consulenza e formazione per aziende, professionisti e neo laureati e, durante un master, ho avuto la possibilità di conoscere uno dei figli del fondatore di Sallustio. Da quel momento è nata una collaborazione volta a ristrutturare l’azienda, sia in termini organizzativi che di personale e di sviluppo commerciale.
In che modo le sue esperienze lavorative passate influiscono sul suo presente?
Devo dire che ho avuto la fortuna di potermi cimentare in più settori merceologici (arredo, abbigliamento, occhiali, scarpe, etc.) e con titolari d’azienda e collaboratori che mi hanno permesso di continuare ad accrescere le mie conoscenze e competenze. Non solo, queste importanti differenze mi hanno permesso di avere una visione molto più aperta, portando in ogni collaborazione innovazione e fantasia, riuscendo a raggiungere sempre gli obiettivi prefissi. Non nascondo che oggi le mie competenze e le mie abilità sono anche frutto degli insuccessi o delle difficoltà trovate lungo il cammino lavorativo. Mi hanno fatto capire gli errori commessi, come rialzarmi e come affrontare il futuro senza mai scoraggiarmi e arrendermi. È stato difficile ma tutto mi questo ha reso il professionista che sono oggi. Un altro elemento che ha influito fortemente nei miei successi è la mia famiglia. Mi ha sempre supportato, consigliato e, insieme a me, ha accettato un lavoro che mi ha portato, anche per lunghi periodi, lontano da casa.
C’è un progetto particolare del quale vuole raccontarci?
In realtà sono tre i progetti ai quali tengo in particolar modo. Il primo risale a quando lavoravo per una nota azienda dell’arredo come direttore commerciale. Insieme decidemmo di acquisire una società che produceva imbottiti perché volevamo allargare la gamma di prodotti così da completare a 360° l’offerta per la casa. Mi proposero di prendere in mano questo nuovo business: selezionare i prodotti, il materiale di marketing, il posizionamento del prodotto, l’organizzazione interna ed esterna, insomma avere la piena responsabilità del progetto per il raggiungimento dello sviluppo condiviso. È stato esaltante, in primis per la fiducia che mi era stata concessa, e poi nel vedere giorno dopo giorno il concretizzarsi delle idee e arrivare a risultati inaspettati.
Il secondo progetto si è avverato quando ho aperto la mia società e ho avuto la possibilità di aprire il cassetto dei sogni e costituire un nuovo brand Moda – Arredo. A differenza degli altri brand incentrati nel lusso più alto, con collezioni straordinarie ma rivolte a una nicchia di clientela, il mio voleva essere un brand di qualità, fortemente conosciuto ma con un posizionamento più accessibile. È stato un viaggio molto importante e formativo che mi ha permesso di accrescere le mie conoscenze e di sentirmi realizzato nel veder il progetto realizzato, grazie anche all’aiuto di persone competenti e professionali. Il terzo progetto: Sallustio e la voglia di trasformare un’azienda artigianale in qualche cosa d'importante nel mondo degli infissi.
Sallustio è esperienza e innovazione, ed è stata capace di trasformarsi da una piccola azienda artigianale in una realtà industriale. Dal suo punto di vista, quali sono i pilastri che hanno reso possibile questo successo?
Sicuramente un punto di forza di questo successo è lo spirito di Giovanni Sallustio, fondatore dell’omonima azienda, che ha bene in mente dove vuole arrivare e trasmette ogni giorno quello spirito necessario per far rendere al meglio i propri collaboratori. La voglia di cambiare e di emergere è stata molto importante per la società. In questi anni abbiamo lavorato per un radicale cambiamento sotto tutti i punti di vista, cambiando il posizionamento di mercato, definendo strategie di marketing, cambiando il linguaggio comunicativo ma tenendo ben presente il valore di ogni singola persona all’interno dell’azienda. Sallustio è come un puzzle, ogni singolo pezzo da solo serve a poco ma tutti insieme formano un bellissimo dipinto.
Negli ultimi anni gli infissi hanno vissuto un’importante trasformazione grazie all’utilizzo di materiali innovativi e all’attenzione al risparmio energetico. Qual è la posizione che assume Sallustio su questi temi?
Un passaggio fondamentale per la nostra affermazione è stato quello di orientare le nostre risorse e i nostri sviluppi nel creare una gamma di prodotti più ampia, made in Italy, con diverse tipologie di materiali, finiture, innovazioni, prodotti tecnologicamente evoluti e performanti, senza trascurare i design, sempre più minimali. Il mercato ha dato ragione alla nostra visione confermando quelle tendenze per noi determinanti. Il consumatore finale non si accontenta più di avere quattro semplici profili che chiudano i fori della loro abitazione ma chiedono e pretendono di poter scegliere il meglio e che sia in sintonia con tutto il resto dello stile abitativo. Il covid, visto il tempo che si è trascorso chiusi in casa, ha fatto emergere quelle esigenze che prima passavano in secondo piano e gli infissi rientravano tra questi.
Come mai allora gli infissi sono sempre più vissuti come elementi di arredo e di design?
Forse grazie anche alle mie precedenti esperienze, abbiamo trasformato e comunicato a gran voce che il serramento è un complemento d’arredo con sempre più affinità al mondo della moda e dell’arredo, seguendo i colori e gli stili di questi mondi, così da parlare lo stesso linguaggio. La direzione che stiamo scegliendo è quella di permettere al cliente di distinguersi, scegliendo ciò che lo far stare bene e acquistando ciò che piace.
Come hanno toccato il vostro settore gli incentivi statali?
Gli incentivi statali, da quando sono in questo settore ma da ancor prima, ci sono sempre stati; recupero fiscale del 65% per poi passare al 50% per arrivare oggi a sconto in fattura, cessione del credito e super ecobonus. Per questo settore sono fondamentali ma, dal mio punto di vista, sarebbe importante avere anche una certa stabilità per riuscire a non creare confusione e preoccupazione, rallentando se non fermando del tutto, per periodi più o meno lunghi, il mercato stesso.
Il 2022 è stato un anno particolare dove i numeri sono stati alterati in particolar modo dal bonus 110% che ha causato anche notevoli disagi alle materie prime e al costante loro rincaro. Fortunatamente noi non abbiamo mai puntato troppo su questo business mantenendo strategico il rivenditore, affiancandolo e supportandolo per ogni esigenza. Sono il nostro futuro.
Quali sono le sue ambizioni future?
Domanda difficile. Sinceramente non lo so. Quando inizio una nuova avventura lo faccio perché reputo finito il mio apporto in quell’azienda e/o perché mi si prospetta un nuovo progetto ricco di sfide e stimoli. Per me pane quotidiano. Ho un grande difetto: nelle aziende per le quali ho lavorato mi sono sempre sentito parte integrante per cui, sempre con le dovute proporzioni, sento l’azienda un po' mia affrontando la collaborazione con uno spirito di totale coinvolgimento.