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Il titolare della Telese Arredo racconta a TgcomLab come sono cambiate le esigenze dei clienti nell'ambito del settore del mobile dopo l'emergenza coronavirus
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Durante il lockdown le persone hanno riscoperto la casa e, soprattutto, la cucina. E hanno anche pensato a come migliorare estetica e funzionalità di entrambe. Lo sa bene Luca Telese, titolare della Telese Arredo, azienda che crea cucine e arredi su misura e che vanta un’attività di quasi 50 anni nel settore dell'industria del mobile. Il 37enne campano - che ha deciso di intraprendere una carriera nell'azienda di famiglia dopo una laurea in Giurisprudenza - spiega come sono cambiate le esigenze dei clienti nell'ambito del settore dell'arredamento dopo l'emergenza coronavirus. TgcomLab lo ha intervistato.
Come e quando è nata la Telese Arredo?
La Telese Arredo è stata fondata da mio padre alla fine degli anni Sessanta. Inizialmente, producevamo esclusivamente cucine su misura. E così è stato fino all'87-88 circa, quando siamo diventati anche terzisti. Questo ha comportato che la Telese cresceva, ma senza mai acquisire un'identità propria. Nel 2008, al mio ingresso, ho deciso di cambiare le cose: da allora abbiamo smesso di essere terzisti o produttori di cucine per privati e ci siamo specializzati soltanto nel settore residenziale. Facendo questa manovra siamo diventati una grossa falegnameria industriale: riusciamo quindi a fare un prodotto bespoke, lavoriamo in base ai desideri del cliente. Dal 2008 a oggi è stato sempre un crescendo. Abbiamo investito molto nel reparto tecnico di progettazione, aspetto che molte aziende sottovalutano ma che è fondamentale. Negli anni poi siamo passati dal territorio regionale al nazionale per poi arrivare a un mercato globale. Ad oggi, abbiamo una sede in Inghilterra, un'altra in Belgio e la sede storica, quella di Bellizzi (Salerno).
Quali sono gli elementi di forza della sua azienda?
La qualità, la personalizzazione e la sartorialità. A me è sempre piaciuta la moda e soprattutto l'idea dell'abito su misura. Ecco, noi facciamo lo stesso con gli arredi: non produciamo nulla di serie. Ogni cliente che si rivolge alla nostra azienda avrà sempre un prodotto personalizzato.
Quali sfide vi aspettano?
Puntare a crescere sempre di più non solo nel settore residenziale, ma anche in quello commerciale. Da qualche anno siamo cresciuti e riusciamo, infatti, a coprire anche quel settore. La sfida è, dunque, diventare un’azienda di arredamento a 360 gradi.
Qual è la competenza più importante chiesta a un manager oggi?
Penso che le competenze più importanti chieste a un manager siano capire le esigenze del mercato e anticipare i desideri delle persone. Questo lo si può fare solo stando in aggiornamento costante. Ormai oggi un imprenditore non è più un imprenditore a livello locale o nazionale ma internazionale.
Quale consiglio dà a chi vuole intraprendere una carriera nel settore in cui opera?
Puntare tutto sull'artigianalità, perché il futuro è quello. Una tendenza che sto notando in questi ultimi mesi post-lockdown - e che negli ultimi 20 anni era scomparsa - è che le persone hanno riscoperto i valori e preferiscono investire in un oggetto che duri nel tempo e che abbia un valore artigianale.
Come la pandemia ha cambiato e sta cambiando il settore dell’industria del mobile?
Con il lockdown, le persone hanno "riscoperto" la casa e, soprattutto, la cucina. Noi, subito dopo il Covid, abbiamo avuto un incremento di fatturato molto alto perché si sta appunto reinvestendo nella propria abitazione. All'estero, ad esempio, la gente non sapeva cucinare. Gli inglesi prima acquistavano la cucina solo per fare show, non si interessavano della funzionalità. Il coronavirus ha cambiato tutto. Ora organizzano delle cene a casa nel weekend. È stato un cambio epocale. Quindi il nostro settore ha avuto, anche se può sembrare paradossale, un incremento mostruoso. Stanno lavorando tutti tantissimo. Ammetto che inizialmente abbiamo avuto paura e, invece, siamo riusciti a trasformare questa difficile sfida in una nuova opportunità.
Come si tiene aggiornato?
Oggi il modo migliore per tenersi aggiornati è tramite i social network. Per quanto riguarda il settore dell'arredamento, devo dire che Instagram ci dà una grossa mano: ad esempio, ci permette di osservare come si comportano i nostri competitor nazionali e internazionali. Poi, logicamente, tramite le fiere di settore.
Come trascorre il suo tempo libero?
Praticando tanto sport all'aria aperta, viaggiando - oltre a rilassarmi mi permette di capire tante cose, a livello lavorativo e non solo - e trascorrendo del tempo con la mia famiglia.
Un ricordo particolare legato alla Telese Arredo?
L'odore del legno. Ricordo ancora in maniera nitida la sensazione che provavo quando, da piccolo, andavo a trovare mio padre in fabbrica e sentivo quell'odore. Da lì mi ritorna in mente il mio stupore nel vedere quei grandi macchinari lavorare e poi la nascita di un prodotto, come ad esempio di un mobile.