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Il co-fondatore e co-amministratore delegato di Boolean Careers racconta com’è nata l'accademia online di programmazione
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Nata nel 2018 dall’idea di Fabio Forghieri e Roberto Marazzini, Boolean Careers è la prima tech academy in Italia a offrire lezioni online in diretta per trasformare appassionati di informatica in web developer professionisti. Grazie al dipartimento placement, Boolean vanta il 98% di employment rate; inoltre, a partire dal 2020, l’azienda ha lanciato la garanzia “Money Back”, che prevede la restituzione dell’intero ammontare del corso se entro 6 mesi dalla fine di quest’ultimo gli studenti non trovano lavoro nel settore. TgcomLab ha intervistato Roberto Marazzini, 33enne milanese, co-fondatore e co-amministratore delegato di Boleean Careers.
Come è nata e come funziona Boolean Careers?
Sei anni fa, io e il mio socio attuale, Fabio, dirigevamo un’altra azienda. Per quel progetto, eravamo partiti con un budget molto ristretto e avevamo bisogno di uno sviluppatore che ci aiutasse. Dunque, abbiamo fatto un azzardo e assunto un ragazzo che non aveva nessuna competenza di programmazione, ma aveva una grandissima voglia di imparare. Il giovane ha affiancato Fabio, che è un ingegnere informatico, e in sei mesi ha praticamente raggiunto il suo livello. Insomma, questo ragazzo, per usare termini attuali, è stato il nostro “studente zero”. Da questa esperienza è nata l’idea di Boolean Careers. Successivamente, per qualche anno io e Fabio abbiamo lavorato in due aziende diverse, ma sempre con l’idea un giorno di creare un’accademia online di programmazione. L’idea è poi diventata un’azienda, Boolean Careers, il 5 febbraio 2018. Chi viene ammesso al nostro corso - abbiamo due test di verifica - trascorre 6 mesi full time - tutti i giorni dalle 9 alle 6, cinque giorni a settimana, dal lunedì al venerdì - a imparare a programmare. In sei mesi gli studenti, che non hanno alcuna competenza di programmazione, diventano quindi web developer.
Qual è l'elemento di forza della sua azienda?
Siamo al passo coi tempi. Può sembrare una banalità, ma non lo è, a insegnare quello che noi insegniamo ora l’università ci arriverà tra 20 anni, se va bene. I nostri candidati, pur non essendo laureati, pur non avendo un sigillo da parte di un’università, vengono assunti al pari livello dei plurilaureati; e questo la dice lunga sulla qualità e la contemporaneità del nostro corso. La bellezza di quello che facciamo, inoltre, sta nel fatto che i nostri studenti partono da zero, con alle spalle carriere totalmente diverse - abbiamo ex giocatori di basket, ex panettieri, ecc.
Quale consiglio dà a chi vuole intraprendere una carriera nel settore in cui opera?
E’ il momento giusto per buttarsi, la domanda di programmatori da parte delle aziende è sicuramente maggiore all’offerta.
Come la pandemia sta cambiando il settore? Quali sfide vi aspettano?
Per quanto ci riguarda, la pandemia non ha cambiato nulla, la nostra modalità d’insegnamento è sempre stata da remoto. Posso però dire che ha avvicinato i nostri competitor - che sono offline - ai nostri standard, ha fatto scoprire loro che certe cose si possono fare anche online e altrettanto bene. Per quanto riguarda il settore in generale, secondo me, per via di quanto sperimentato durante la pandemia, l’insegnamento cambierà radicalmente e si sposterà molto rapidamente online.
Qual è la competenza più importante chiesta a un manager oggi?
La rapidità nel cambiare idea, considerando che il mercato muta molto in fretta, chiamiamola agilità.
Come si tiene aggiornato?
Sinceramente, leggo pochi business book o simili, principalmente ascolto podcast e leggo online magazine inerenti al nostro settore o sulla tecnologia in generale.
Come trascorre il suo tempo libero?
In questo momento il tempo libero praticamente non esiste, quando ne ho lo trascorro con la mia famiglia.