i dati di usa e italia

Acquisti in quarantena: boom di cibo, scrivanie e macchine per il pane, crollano le valigie e gli abiti formali

Grande richiesta anche di dispositivi anti contagio: in Italia i guanti monouso registrano un rialzo del 124,5% e negli Usa del 670%

15 Apr 2020 - 12:13
 © Istockphoto

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La nostra vita in quarantena è tutta dentro i dati sul commercio online e offline di questo periodo. Noia, smart working, autoindulgenza, difficile gestione dei bambini lontani dai banchi di scuola da settimane e settimane, cancellazione dei viaggi, più tempo per hobby e cultura, non c'è aspetto della nostra nuova strana quotidianità che non sia raccontato dai numeri sugli acquisti, cambiati di punto in bianco.

Il cibo è la principale preoccupazione degli italiani - Nel nostro Paese è principalmente il cibo a distrarci dalla monotonia domestica e a gratificarci visto l'alto numero di rinunce. Le vendite della Gdo dal 30 marzo al 5 aprile hanno segnato un +2,2% in linea con la settimana precedente (dati di Nielsen). Nel carrello della spesa hanno trovato più posto caffè macinato (+20%), conserve rosse (+37,3%), olio di semi (+40,6%), biscotti (+9,0%), pasta (+9,6%), conserve animali (+10,3%), riso (+15,2%), vegetali conservati (+16,0%).

Su anche gli aquisti di detergenti per lavastoviglie (+19,1%) e carta igienica (3,8%). La corsa è però, ad accaparrarsi alcuni alcuni dispositivi anti contagio come i guanti (+124,5%), o i prodotti per la pulizia: i detergenti per le superfici sono cresciuti del 29,1%, il sapone per le mani solido e liquido fa un balzo del 41,2%, la candeggina del 35,6%, l'alcol denaturato del 128,9% e le salviettine umidificate del 15,3%.

Con più tempo da trascorrere davanti ai fornelli e al forno è esploso il consumo di farine (+176%), di uova di gallina (+50,7%), ingredienti per pasticceria (+149,3%), burro (+69,5%),  margarina (+80,4%),  mascarpone (+155,6%), zucchero (+40,1%), lievito di birra (+217,4%).

La Pasqua ha incentivato certamente gli acquisti dolci nelle ultime quattro settimane, con 5,4 milioni di colombe vendute (11 nel 2019), 10,1 milioni di uova di cioccolato (ma l'anno scorso erano state 15,3 milioni, con un calo del 33,9%).

Gli acquisti che non ti aspetti - A darci una panoramica sui consumi non alimentari che stiamo facendo in questo momento attraverso il commercio online è Stackline, realtà statunitense che raccoglie e analizza i comportamenti dei consumatori americani sugli ecommerce, al momento molto vicini alla nostra esperienza di arresti domiciliari. Gli uffici si sono spostati nei salotti delle nostre abitazioni e così stiamo provando a trasformare l'ambiente domestico in uno spazio più idoneo allo smart working: gli acquisti di monitor da pc sono esplosi del 172% così come quelli di scrivanie (+89%). 

Con più tempo libero e le palestre chiuse c'è più tempo per i kit di hobbistica e i puzzle (+117%), gli attrezzi sportivi (+307%) e la strumentazione da yoga (+154%). La chiusura di centri estetici e parrucchieri costringe a fare la tinta casalinga (+115%) e la manicure fai da te (+108%). Anche nelle cucine americane c'è più tempo per sperimentare nuove ricette e per emanciparsi dal supermercato: le macchine del pane hanno registrato un incremento di vendita del 652% mentre gli ingredienti per panificare un più contenuto (si fa per dire) +84%.

A livello igienico invece, negli Usa il prodotto in assoluto più cercato sono i guanti monouso (+670%), ma anche i saponi esplodono (+194%), i detersivi (+195%) e la carta igienica, ormai introvabile in qualsiasi store (+190%).

I beni che sono totalmente scomparsi dal nostro radar - Senza vacanze e altre trasferte sono andate a picco le vendite di valigie (-77%), fotocamere (-64%), i droni (-50%) e le attrezzature da campeggio (-39%). Anche i materiali da party come palloncini e stoviglie monouso sono un ricordo nel mondo in quarantena (-55%), così come gli abiti da matrimonio, eventi per il momento annullati o posticipati (-63%).

L'abbigliamento formale da uomo registra un ribasso del 62%, quello da donna del 53%, mentre tengono tutto sommato le vendite di calzature femminili (in calo solo del 37%).

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