Divario digitale

Ancora senza internet un terzo della popolazione mondiale

Sono 2,6 miliardi le persone offline: giovani donne le più penalizzate. La crescente digitalizzazione rischia di ampliare ulteriormente le disuguaglianze economiche e sociali

25 Mar 2025 - 09:47
 © Istockphoto

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Nell'era dell'intelligenza artificiale e del quantum computing, un terzo della popolazione mondiale vive ancora senza accesso a internet. Secondo un nuovo rapporto ISPI-Deloitte, circa 2,6 miliardi di persone rimangono disconnesse dalla rete globale, con conseguenze drammatiche per lo sviluppo economico e sociale.

La ricerca evidenzia forti disparità geografiche e demografiche: nei Paesi a basso reddito solo il 27% della popolazione ha accesso a internet, mentre nelle nazioni a medio-basso reddito la percentuale sale appena al 53%. Il divario si manifesta anche tra zone urbane (83% di connettività) e rurali (48%).

Particolarmente allarmante è la situazione delle giovani donne: nei Paesi più poveri, il 90% delle ragazze tra 15 e 24 anni non ha alcun accesso alla rete, con ripercussioni significative sulle loro opportunità di istruzione e lavoro. Le donne hanno infatti una probabilità del 35% inferiore rispetto agli uomini di acquisire competenze digitali.

Il rapporto sottolinea come questa esclusione digitale abbia un impatto diretto sull'economia: la Banca Mondiale stima che un incremento del 10% nella penetrazione della banda larga mobile possa generare un aumento dell'1,5-1,6% del Pil pro capite. Al contrario, l'assenza di servizi digitali potrebbe rallentare la crescita economica nei Paesi a basso e medio reddito dal 20% al 33% nei prossimi anni.

Il divario digitale si amplifica ulteriormente con l'avvento dell'intelligenza artificiale. L'AI Preparedness Index del Fondo Monetario Internazionale mostra che le economie avanzate ottengono un punteggio medio di 0,68, più del doppio rispetto ai Paesi a basso reddito (0,32).

Secondo Andrea Poggi, Head of DCM Public Policy & Stakeholder Relations Centre di Deloitte, "l'economia digitale è l'economia del futuro, eppure un terzo della popolazione mondiale ne è escluso". Antonio Villafranca, Vice President for Research di ISPI, aggiunge che "il costo dell'esclusione è superiore a quello dell'inclusione" e potrebbe far perdere ai Paesi a basso e medio reddito fino a 2mila miliardi di dollari in crescita economica nel prossimo decennio.

In un mondo sempre più digitalizzato, dove il 40% delle competenze attuali diventerà obsoleto entro il 2030 secondo il World Economic Forum, colmare questo divario rappresenta non solo un imperativo morale ma anche una necessità economica per costruire un futuro di prosperità condivisa.

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