In difficoltà economica ci sono soprattutto i lavoratori autonomi e i residenti nel Meridione
Dieci milioni e 800mila famiglie hanno visto calare il proprio reddito a causa dell’emergenza Coronavirus. È questo il quadro a tinte fosche tratteggiato dall’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat e realizzata su un campione rappresentativo della popolazione nazionale. Sono circa 2 milioni e 223mila le famiglie che hanno visto andare in fumo oltre il 50% del reddito e un milione e 179mila quelle che hanno perso addirittura perso il 100%.
Il divario territoriale - Analizzando le percentuali a livello territoriale, emerge che il calo dei redditi ha colpito tutto il Paese, ma al Sud e nelle Isole è stato più forte. In quest’area ha dichiarato di aver perso il 100% degli introiti economici della famiglia il 7,5% dei rispondenti, mentre ha subito una riduzione superiore a oltre la metà delle entrate di casa il 12,7% di chi ha partecipato all’indagine.
Il calo dei redditi ha messo in crisi molti italiani: a livello nazionale, un intervistato su cinque (19,4%), pari a circa 3 milioni e 586mila famiglie, ha dichiarato di trovarsi già oggi in una situazione di difficoltà economica, mentre il 38,7%, vale a dire 7 milioni e 148mila famiglie, pur dichiarando di non essere in questo momento in difficoltà, ritiene di potercisi trovare a breve se la situazione non migliorerà.
Ancora una volta, la situazione sembra essere più difficile al Meridione, dove le famiglie che hanno dichiarato di essere già oggi in difficoltà economica corrispondono al 23%; condizione altrettanto difficile anche tra i nuclei con figli minorenni (23,8%) e in quelli monoreddito (25%). Vivono soprattutto al Nord Ovest, invece, gli italiani che hanno dichiarato di potersi trovare a breve in difficoltà (45,4%).
Le categorie professionali - Analizzando i dati in base alla professione dei rispondenti si vede come la crisi abbia in questa fase colpito più duramente le famiglie di liberi professionisti, piccoli e medi imprenditori e lavoratori autonomi. Tra i rispondenti che rientrano in queste categorie, il 23,6% ha detto di aver ridotto di oltre il 50% il reddito familiare e il 12,1% ha addirittura dichiarato di avere perso tutte le entrate economiche. La percentuale di chi, tra queste tipologie di lavoratori, ha visto sparire l’intero reddito è doppia rispetto alla media nazionale (6,4%) e tripla se confrontata con quella di chi è assunto con un contratto da dipendente (3,8%).
Quasi un autonomo su quattro (23%) ha dichiarato di essere già oggi in difficoltà economica e addirittura più di uno su 2 (52%) ha ammesso di potercisi trovare a breve se le cose non miglioreranno (a fronte di una media nazionale pari al 38,7%).
Come gli italiani stanno affrontando la situazione - Più della metà delle famiglie (53%) sta adottando dei comportamenti ad hoc per fronteggiare, da un punto di vista economico, l’attuale momento. Nello specifico, il 28,5%, pari a 5 milioni e 269mila nuclei, ha dichiarato di aver fatto ricorso ai propri risparmi, mentre il 21,8% ha cercato di ridurre le spese legate al cibo, la voce di costo che in questo momento risulta essere con molta probabilità quella più semplice su cui intervenire. Grande attenzione anche alle altre spese domestiche: il 16,6% dei rispondenti si è impegnato nel ridurre i costi delle principali voci di spesa di casa cercando di risparmiare, per esempio, sulle utenze luce e gas e sulle tariffe di telefonia mobile o fissa.
Per adesso percentualmente poche, 2,2%, le famiglie che per fronteggiare la situazione, hanno chiesto un prestito; la percentuale però è doppia e raggiunge il 4,4% se si guarda ai soli nuclei dei lavoratori autonomi.
Gli aiuti previsti dal Governo: i più richiesti e quelli più utili - Sempre per far fronte alla situazione di difficoltà, 2 milioni e 400mila famiglie (13,1%) hanno dichiarato di aver fatto ricorso a una o più misure introdotte dai decreti del Governo. Guardando ai soli interventi per i quali gli italiani hanno potuto scegliere se aderire o meno, quello più utilizzato è risultato essere il bonus da 600 euro per autonomi e partite Iva (48,7% di chi ha fatto uso di aiuti governativi), seguito dal prolungamento della validità della polizza Rc auto o moto e del rinvio dell’obbligo di revisione (13,2%). Terzo posto per la possibilità di sospendere le rate del mutuo (9,8%).
La ricerca ha infine voluto indagare quali fossero, tra i principali interventi introdotti dal Governo per fronteggiare l’emergenza, quelli ritenuti più utili dagli italiani. Alla domanda “indichi i tre interventi che ritiene più utili” al primo posto si è posizionato, con il 52,8% delle preferenze, il divieto di licenziamenti e l’ampliamento della cassa integrazione, seguito dal bonus di 600 euro per autonomi e partite Iva (47,5) e dalla possibilità di sospendere le rate del mutuo (39,2%). Quarto posto per il fondo di garanzia per i prestiti alle imprese (29,7%).