In Italia vale tra i 3 e i 4 miliardi di euro l’anno e coinvolge oltre 6 milioni di viaggiatori. A livello globale è un business da quasi 182 miliardi di dollari, con previsioni di crescita fino a 322 miliardi entro il 2031
© Istockphoto
In questi giorni e nei prossimi, Roma è attraversata da un flusso straordinario di fedeli, turisti, giovani, leader politici, sportivi e amanti della musica: oltre un milione di persone sono attese tra il 25 aprile e i primi giorni di maggio. Il funerale di Papa Francesco, il Giubileo degli Adolescenti, le celebrazioni per la Festa della Liberazione, i concerti, le partite di Serie A e l’imminente avvio degli Internazionali di Tennis hanno trasformato la città in un crocevia globale. E poi sarà la volta dell'insediamento del nuovo Pontefice. Ma se c’è una sfida che la Capitale conosce bene è quella dell’accoglienza religiosa. Da secoli, infatti, riceve viaggiatori mossi dalla fede, a cui propone luoghi simbolo, cammini e servizi che fanno del turismo religioso uno dei suoi cuori pulsanti.
Anche se spesso usati come sinonimi, pellegrinaggio e turismo religioso non sono la stessa cosa. Il pellegrinaggio è un atto spirituale e personale, spesso vissuto come cammino fisico verso un luogo sacro. Il turismo religioso include invece viaggi con finalità pure culturali, artistiche o devozionali, senza necessariamente un carattere penitenziale o mistico. Entrambi i trend hanno però una forte dimensione identitaria e generano un impatto economico significativo sui territori coinvolti. Non senza qualche effetto negativo per i residenti o brusche impennate dei prezzi, per esempio delle soluzioni alberghiere.
Con oltre 6 milioni di turisti religiosi e 25 milioni di presenze stimate nel 2023 (dati dell'Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), Roma è il punto di riferimento mondiale per il turismo della fede. Tra Vaticano, San Giovanni in Laterano, le catacombe e i percorsi dei santi, la città offre una varietà di mete che rendono continuo il flusso di pellegrini. Con il Giubileo 2025 già iniziato, si prevede l’arrivo di 35 milioni di persone entro l’anno, con un impatto economico potenziale da oltre 16,7 miliardi di euro. Numeri che andranno presto aggiornati, aggiungendo le presenze legate ai funerali di Bergoglio e all'insediamento del nuovo pontefice, al termine dell'imminente conclave.
Secondo il dossier "Oltre il Giubileo" pubblicato da "Qualitytravel", il turismo religioso in Italia genera un indotto annuo stimato tra i 3 e i 4 miliardi di euro. A beneficiarne sono non solo le grandi città, ma anche i territori meno battuti. Oltre 4mila strutture religiose ricettive – tra conventi, monasteri e case per ferie – accolgono ogni anno migliaia di ospiti alla ricerca di spiritualità, silenzio e bellezza. Località come Assisi, Loreto, Pompei, Cascia, San Giovanni Rotondo sono centri vitali di questa economia della fede, spesso abbinata a cammini spirituali ed esperienze di turismo lento.
A livello internazionale, secondo Market Research Intellect, il mercato del turismo religioso è stato valutato in 181,6 miliardi di dollari nel 2023 e si prevede che raggiunga 321,6 miliardi di dollari entro il 2031, con un tasso di crescita annuale composto dell'8,4% dal 2024 al 2031. Le mete più visitate includono destinazioni care a tutte le fedi: La Mecca, Gerusalemme, Lourdes, Santiago de Compostela che con Roma condividono il ruolo di capitali spirituali capaci di attrarre viaggiatori da tutto il mondo.