Gli occupati aumentano di 130mila unità: la crescita è più accentuata al Sud. In aumento i contratti stabili: +97mila
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Il tasso di disoccupazione continua a calare, e nel secondo trimestre dell'anno, secondo i dati Istat, scende al 9,9% (-0,4%), il dato più basso dopo il quarto trimestre del 2011 (quando era al 9,2%). Rispetto al trimestre precedente, il numero degli occupati cresce di 130mila unità (+0,6%) con l'aumento dei dipendenti permanenti (+97mila, +0,7%) e quello "meno intenso" dei dipendenti a termine (+16mila, +0,5%) e degli indipendenti (+17mila, +0,3%).
La crescita, segnala l'Istituto di statistica, è più accentuata nel Mezzogiorno (+1,1%) rispetto al Nord e al Centro (+0,4% e +0,3%, rispettivamente). Il tasso di occupazione si porta al 59,1% (+0,3 punti); la crescita riguarda sia gli uomini (+0,4 punti) sia le donne (+0,3 punti) ed è maggiore nel Mezzogiorno (+0,5 punti) in confronto al Nord (+0,2 punti) e al Centro (+0,3 punti).
Nella ricerca di lavoro, seppure in lieve diminuzione, continua a prevalere l'uso del canale informale: rivolgersi a parenti, amici e conoscenti rimane la pratica più diffusa (82,7%, -0,7 punti); seguono l'invio di curriculum (65,4%, -0,5 punti) e la ricerca tramite internet (55,6%, -2,0 punti). Aumenta tuttavia sia la quota di disoccupati che ha contattato il Centro pubblico per l'impiego (22,3%, +1,1 punti) sia quella di quanti si sono rivolti alle agenzie di somministrazione (12,2%, 1,6 punti).