Cibo, vino, moda e trading: gli italiani non rinunciano ad alcuni beni voluttuari così prendono d'assalto i siti dell'e-commerce (e non solo)
di Francesca MortaroIn tempo di quarantena con i negozi chiusi e l'obbligo di rimanere nelle proprie case, gli acquisti degli italiani si sono spostati tutti sulla rete. I siti di e-commerce stanno registrando un vero e proprio boom tenendo vivi sul mercato interi settori, come quello della moda totalmente fermo anche nella sua anima produttiva. Se da un lato è chiaro che il digitale non può sostituire il retail, dall'altro è evidente che in questo periodo le vendite online nel settore sono cresciute esponenzialmente. Numeri definitivi ancora non ci sono, ma molti brand si sono visti arrivare ordini a pioggia tanto che, anche a causa della riduzione del personale per rispettare le norme di sicurezza, hanno dovuto comunicare ai clienti ritardi nelle spedizioni.
L'impennata delle vendite sul web si registra innanzitutto in campo agroalimentare. La classica spesa, per esempio, vede in difficoltà le catene della grande distribuzione sommerse dalle richieste di consegne, con numeri e volumi finora mai visti. Esselunga, solo per citare uno dei brand, ha visto crescere la richiesta di spesa online dall'1% al 20%". Secondo i dati Nielsen, nella settimana dal 16 al 22 marzo la spesa online ha registrato un incremento del 142,3%, in rialzo di 45 punti percentuali rispetto al trend della settimana precedente.
Ma ai massicci consumi di cibo si accompagnano altrettanto cospicui ordini di vino. “L’emergenza Coronavirus ha portato dei grandissimi cambiamenti anche nelle vendite del vino”, spiega Marco Magnocavallo, amministratore delegato di Tannico, l’enoteca online con il catalogo più ampio a livello mondiale, “notiamo che gli italiani stanno acquistando molto più spesso, i volumi sono aumentati quasi del 200% rispetto al mese precedente e stanno cambiando anche le tipologie di vini richiesti. Vengono acquistati meno vini con un prezzo alto e c’è molto più consumo di prodotti con un costo minore. Abbiamo registrato anche un calo del 50% nelle vendite di Champagne, che viene percepito come un prodotto da bere nelle grandi occasioni e in questo periodo di grandi occasioni ce ne sono poche, ma c’è stato anche un calo nella richiesta di bollicine italiane”. Poi prosegue: “Abbiamo fatto una correlazione tra il blocco della mobilità delle persone sul territorio italiano con gli acquisti che vengono fatti online: più si è ridotta la mobilità delle persone e maggiore è stato l’acquisto online, nel nostro caso di vino”.
Cresce anche il trading online. L'alta volatilità che si continua a registrare in questi giorni in borsa, ha portato a molti la voglia di tentare il colpo sui mercati. Alcune piattaforme hanno visto raddoppiare nel mese di marzo i volumi e le aperture di nuovi conti. Chissà se qualcuno è anche riuscito a raddoppiare i guadagni.